lunedì 12 aprile 2021
L'impianto nucleare di Natanz, colpito da un blackout elettrico all'indomani dell'inaugurazione di nuove centrifughe avanzate per l'arricchimento dell'uranio. "Crimine contro l'umanità"
Una foto resa disponibile dall'organizzazione per l'energia atomica (Aeoi) iraniana mostra le centrifughe nell'impianto di Natanz nell'Iran centrale

Una foto resa disponibile dall'organizzazione per l'energia atomica (Aeoi) iraniana mostra le centrifughe nell'impianto di Natanz nell'Iran centrale - Ansa

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L'Iran accusa Israele e minaccia "vendetta" per il "sabotaggio" all'impianto nucleare di Natanz, colpito da un blackout elettrico all'indomani dell'inaugurazione di nuove centrifughe avanzate per l'arricchimento dell'uranio e durante la visita a Gerusalemme del segretario alla Difesa Usa, Austin Lloyd. Secondo il capo dell'Organizzazione dell'energia atomica, Ali Akbar Salehi, si è trattato di un "attacco terroristico" per il quale Teheran "si riserva il diritto di agire contro gli autori".

"I sionisti vogliono vendicarsi per i nostri progressi sulla strada della revoca delle sanzioni, hanno detto pubblicamente che non lo permetteranno. Ma ci prenderemo la nostra vendetta", ha avvertito il ministro degli Esteri, Mohammad Javad Zarif citato dalla tv di Stato. Un funzionario dell'amministrazione di Teheran, citato dal Washington Post, ha parlato di "crimine contro l'umanità".

Le autorità iraniane hanno comunicato di aver identificato la persona che ha interrotto il flusso di energia, che ha portato all'interruzione dell'elettricità nel sito. "La persona è stata identificata ... Sono state prese le misure necessarie per arrestare questa persona che ha causato l'interruzione dell'elettricità in uno dei padiglioni del sito di Natanz", riporta il sito web Nournews, senza fornire dettagli sul colpevole.

L'impianto di arricchimento dell'uranio di Natanz, in una immagine risalente al 2005

L'impianto di arricchimento dell'uranio di Natanz, in una immagine risalente al 2005 - Ansa

Fonti di intelligence occidentale hanno affermato che si è trattato di un cyber-attacco, opera del Mossad israeliano, che ha causato "gravi danni al cuore del programma di arricchimento" dell'uranio, poche ore dopo che sono state inaugurate le centrifughe insieme a una nuova parte della struttura, colpita l'estate scorsa da un'esplosione sospetta. Allora le autorità avevano parlato di "sabotaggio" da parte di terroristi senza però rivelare i risultati delle indagini.

I media hanno citato fonti di intelligence anonime secondo le quali il Mossad ha portato a termine con successo un'operazione di sabotaggio presso il sito di Natanz, ritardando potenzialmente di "almeno nove mesi" l'attività di arricchimento dell'uranio. Israele non ha formalmente commentato l'incidente: il sito di arricchimento dell'uranio di Natanz, in gran parte sotterraneo, è uno dei numerosi impianti iraniani monitorati dagli ispettori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea).


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