lunedì 26 agosto 2013
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«La criminalità transnazionale sfrutta oggi un Prodotto criminale lordo (Pcl) globale superiore al Prodotto interno lordo del Regno Unito ma, contrariamente alla maggior parte dei paesi del G8, il Pcl mostra un trend in crescita dal 2000 a oggi». Sandro Calvani, operatore e responsabile dal 1980 di diversi organismi delle Nazioni Unite attivi per la lotta alla criminalità organizzata, e autore del saggio Saccheggio mondiale. Le nuove "Pagine Gialle" del crimine globale, sintetizza così un fenomeno senza confini e limiti.Il crimine organizzato non conosce crisi, anzi si avvantaggia della crisi. È così?Per esso la crisi finanziaria globale rappresenta un’enorme opportunità di crescita, grazie al fatto che l’usura, i traffici illeciti anche di persone, la corruzione, i racket, le scommesse illecite, i riciclaggi di denaro, l’evasione fiscale approfittano di importanti sinergie nei paesi in crisi. In termini economici ed antropologici la criminalità transnazionale è la massima espressione del libero mercato, senza regole se non quella dell’arricchimento rapidissimo. La criminalità transnazionale è l’incarnazione perfetta delle opportunità offerte dalla globalizzazione: le loro imprese a irresponsabilità illimitata collaborano a livello transnazionale come nessun altro sa fare. Nel gioco globale di guardie e ladri, vincono quasi sempre i ladri perché per loro le frontiere sono un’opportunità massima, mentre per le guardie i confini sono quasi invalicabili.Quali sono i suoi trend?I trend sono in crescita soprattutto in quei settori dove aumenta la domanda di prodotti trafficati nel lato oscuro della globalizzazione, senza che la criminalità organizzata debba investire nella pubblicità. Quindi business illeciti come droghe, frodi bancarie online, prodotti alimentari contraffatti, flora e fauna in via di estinzione, traffici di persone... accelerano perché la domanda è enorme. Le società in transizione politica o in crisi economica e sociale sono società infelici, dunque sono a caccia di droghe e molte persone nelle società impoverite diventano disposte a tutto sperando di salvare qualcosa. Quindi trovano spazio frodi alimentari per tagliare i costi di produzione, usura per ottenere prestiti, traffici di persone per cercare un lavoro, lavoro schiavizzato perché almeno dà un pezzo di pane.Quali sono le politiche di contenimento da parte di governi e organizzazioni internazionali?I governi non fanno abbastanza per contenere questi fenomeni perché li conoscono troppo poco. In molti paesi le opinioni pubbliche considerano uno scandalo la corruzione nei lavori pubblici o nei traffici di armi, ma spesso non si sa o non si vuol sapere che magari è prassi normale in quel paese. La risposta della sola repressione è perciò errata o spesso controproducente. Per esempio, usare grandi risorse contro i trafficanti di droga, senza ridurne drasticamente la domanda, significa usare i soldi dei cittadini per togliere di mezzo i criminali più stupidi e che saranno sostituiti da altri più scaltri, meglio armati o più capaci di evitare l’arresto collegandosi a istituzioni corrotte dello Stato. Allo stesso modo le organizzazioni internazionali continuano a rispondere con proposte del passato a problemi travolgenti del presente e del futuro.
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