giovedì 9 novembre 2017
La visita nella comunità di padre Ibrahim Alsabagh
(Foto Paolo Canti/Angelo Rosà)

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Una delegazione milanese del Decanato di Turro è stata ospitata dalla comunità siriana di padre Ibrahim Alsabagh. «Una realtà viva – dice don Andrea Plumari - che non perde tempo a piangersi addosso».

Niente facce tristi: una vita che scorre e non si ferma

La Chiesa cattolica della città (2% circa) è composta da quella Latina, dai gesuiti, ortodossi ed Armeni. L’Oratorio di San Francesco ha ospitato più di ottocento bambini e un nugolo di mamme. Niente facce tristi: ma solo una vita che scorre e che niente sembra poter fermare.

L'oratorio durante la guerra

Anche durante la guerra padre Ibrahim non ha interrotto l’Oratorio: uno spazio di vita importante per i bambini che sono il presente e il futuro di Aleppo. «Per rendere i bambini contenti – dice padre Ibrahim - li facevamo ballare, cantare, disegnare, giocare a basket, nuotare, fare teatro e lavori manuali, confezionare dolci». Sono molti i bambini segnati dalla paura, alcuni hanno vistosi ciuffi bianchi e reazioni cutanee sulla pelle. «Hai dato – dice una madre a padre Ibrahim – ciò che noi sognavamo di dare ai nostri figli».

Restare. E vivere nella dignità

«Facciamo di tutto – continua padre Ibrahim – per evitare che le famiglie siano costrette a partire per vivere nella dignità. Sono 950 le giovani famiglie che sosteniamo - spiritualmente - con l’incontro mensile della formazione e - materialmente - con un cesto (cibo, prodotti igienici, eccetera) ogni mese, l’assistenza sanitaria, specialmente la maternità: gravidanza, parto, kit bebè». Anche la Caritas, guidata dagli ortodossi, assiste le giovani famiglie musulmane e i neonati ai quali vengono forniti pannolini e assistenza medica. Sono già 570 le case riparate e consegnate.

Ritrovare una vita normale

«La città – dice padre Ibrahim - cerca di rimettersi in marcia per il lavoro, il commercio, per ritrovare una vita normale. Ma la cosa non è ancora possibile. E’ per questo che nella nostra parrocchia abbiamo sviluppato dei progetti umanitari al servizio degli abitanti di Aleppo». Oggi ne sono attivi oltre 200 tra questi una pasticceria, una ghiacciaia, una sartoria, una oreficeria, un bar.

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