lunedì 19 aprile 2021
Le infezioni hanno sfondato quota 15 milioni mentre i decessi sono schizzati a 178.769. E il premier inglese Boris Johnson cancella la visita nel Paese
Personale sanitario effettua tamponi ai poliziotti a Bhopal

Personale sanitario effettua tamponi ai poliziotti a Bhopal - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Un milione di nuovi contagi negli ultimi cinque giorni. Le infezioni che hanno sfondato quota 15 milioni. I decessi schizzati a 178.769. L’India si trova a dover fronteggiare il ritorno, drammatico, apparentemente inarrestabile, della pandemia. E mentre il primo ministro inglese Boris Johnson cancella la visita in India (e mette il Paese nella lista nera delle nazioni a cui è vietato viaggiare verso il Regno Unito), nel mirino finisce il premier Narendra Modi, accusato di non aver fermato la campagna elettore nello Stato del Bengala occidentale e di essere intervenuto, con colpevole ritardo, nel sospendere il Khumba Mela, il tradizionale festival che, ormai da oltre due settimane, vede migliaia di devoti affollarsi e immergersi nel Gange. Stop peraltro respinto dai leader di tre congregazioni induiste minori.
A New Delhi è scattata la chiusura. Durerà una settimana. La capitale si unisce, così, a 13 altri Stati in tutto il Paese che hanno deciso di imporre restrizioni, coprifuoco o blocchi nelle loro città, tra cui lo Stato più ricco dell’India del Maharashtra e lo stato natale del primo ministro Modì del Gujarat, dove anche la città industriale di Ahmedabad è alle prese con un carenza di letti. Il primo ministro Arvind Kejriwal ha fatto sapere che la capitale sta affrontando carenze di ossigeno e di medicine. «Non dico che il sistema sia crollato, ma ha raggiunto i limiti», ha detto Kejriwal, aggiungendo che sono necessarie misure dure per «prevenire il collasso del sistema sanitario». Secondo il ministero della Salute indiano, New Delhi ha segnalato 25.462 casi e 161 morti nelle ultime 24 ore.

Vaccinazioni a Mumbai

Vaccinazioni a Mumbai - Ansa

Il Paese prova a correre ai ripari. Il ministero della Sanità ha annunciato che dal primo maggio verranno vaccinati tutti «i soggetti di età superiore ai 18 anni». La “macchina dei vaccini” – uno dei fiori all’occhiello della “nuova” India che copre il 60 per cento della produzione mondiale di vaccini – è finita nel mirino per l’incapacità di soddisfare la domanda domestica. Il governo ha ceduto alle richieste del Serum Institute of India per una sovvenzione di 30 miliardi di rupie (400 milioni di dollari) per aumentare la sua capacità di produrre il vaccino AstraZeneca. L’obiettivo è portare la produzione mensile a oltre 100 milioni di dosi entro la fine di maggio, dagli attuali 70. Da quando ha iniziato la sua campagna di immunizzazione a metà gennaio, il gigante asiatico ha iniettato un totale di 123 milioni di fiale, 112 milioni di AstraZeneca e quasi 11 milioni del vaccino sviluppato a livello nazionale, il Covaxin. Il Paese ha dovuto congelare la sua “diplomazia dei vaccini”: questo mese ha esportato solo 2 milioni di dosi rispetto ai 64 milioni tra fine gennaio e marzo.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: