mercoledì 7 marzo 2012
 "Su richiesta dell'Italia abbiamo avviati contatti per contribuire ad una soluzione soddisfacente il prima possibile". Lo ha detto la portavoce dell'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune europea, Catherine Ashton.
Verità e giustizia, niente di meno di Vittorio E. Parsi
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 "Su richiesta dell'Italia abbiamo avviati contatti per contribuire ad una soluzione soddisfacente il prima possibile" del caso dei due marò arrestati in India. Lo ha detto la portavoce dell'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune europea, Catherine Ashton.

IL MINISTRO TERZI CONVOCA L'AMBASCIATOREIl ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha convocato alla Farnesina l'ambasciatore indiano per protestare per le "inaccettabili misure" messe in atto nei confronti dei due militari italiani e ha definito "non soddisfacenti" le "attenuazioni" in merito alla loro detenzione. Lo ha riferito il portavoce della Farnesina, Giuseppe Manzo, nel corso del briefing con la stampa."Le attenuazioni del regime di detenzione", si sottolinea da parte italiana, sono peraltro state "disposte dalle autorità locali solo a seguito dell'azione svolta dal sottosegretario Staffan De Mistura". Le considerazioni espresse dal ministro titolare al diplomatico indiano sono riportate in una nota di cui ha riferito il portavoce della Farnesina, Giuseppe Manzo.

IL PESO DELLE ELEZIONI LOCALILe elezioni locali nel Kerala "contano tantissimo" in relazione al trattamento predisposto dalle autorità indiane ai due marò italiani. "Un incidente del genere" pesa maggiormente "in questo periodo elettorale". Lo ha detto il sottosegretario Staffan de Mistura ai microfoni di Sky Tg24, commentando la "crisi" in atto tra Roma e Nuova Delhi sul caso della petroliera italiana Enrica Lexie. "Non possiamo essere ostaggi di logiche elettorali", ha quindi ribadito il diplomatico, secondo cui i "rapporti tra Italia e India sono storici e torneranno ad essere ottimi a condizione che vengano rispettati i nostri militari".

De Mistura, che ha definito la questione "un caso senza precedenti", ha inoltre ricordato di essersi messo "incontatto a più riprese con il governo centrale di Nuova Delhi". La detenzione di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ha detto, "è un problema internazionale e non locale. Quello che è avvenuto ieri è inaccettabile". Il Sottosegretario ha parlato in riferimento al braccio di ferro avvenuto nella notte tra le guardie carcerarie e i militari italiani, inizialmente "costretti a togliersi la divisa" e ad accettare una cella comune nella prigione centrale di Poojappura, a Trivandrum. Si tratta di una nuova situazione, ha proseguito de Mistura, che "mi ha spinto in queste ore ad un'accelerazione e a decidere di cambiare i miei piani e restare qui per continuare la pressione. Confido che il tutto si risolverà al termine delle elezioni regionali, ovvero il 24 marzo, quando verranno annunciati i risultati del voto".

Intanto, a quanto scrive 'Asianetindia.com' sembra che ai due marò, al termine del diverbio scaturito nella notte, sia stata assegnata la stessa cella che ospitò l'ex ministro dei Trasporti del Kerala, R. Balakrishna Pillai, condannato il 10 febbraio dello scorso anno per abuso di ufficio dalla Corte Suprema indiana. Un corrispondente del quotidiano The Hindu fa sapere inoltre che l'Alta Corte si pronuncerà nuovamente il 9 marzo sulla petizione presentata ai giudici dal console generale Giampaolo Cutillo circa la competenza giuridica del caso.

Oggi i due fucilieri del Reggimento San Marco hanno anche, per la prima volta, avuto un incontro diretto con la stampa, tra cui diversi giornalisti italiani. "Ci trattano bene, abbiamo fiducia nel lavoro positivo che stanno facendo per noi le istituzioni", hanno detto Latorre e Girone. L'incontro, ottenuto senza difficoltà dalla polizia della prigione, è avvenuto nella stanza del 'jalor', il responsabile delle guardie carcerarie.

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