venerdì 5 maggio 2017
Il caso suscitò un'ondata di proteste in tutto il Paese. La sentenza: «Un crimine barbarico che ha scosso la coscienza della società»
La madre della vittima lascia la Corte Suprema dopo la sentenza di condanna degli stupratori (Ansa)

La madre della vittima lascia la Corte Suprema dopo la sentenza di condanna degli stupratori (Ansa)

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La Corte Suprema dell'India ha confermato la condanna a morte per i quattro uomini riconosciuti colpevoli del brutale stupro di gruppo di una studentessa avvenuto a dicembre 2012 su un autobus a Nuova Delhi. Le ferite che la ragazza, Jyoti Singh, 23 anni, aveva riportato erano talmente gravi che la ragazza morì dopo 13 giorni di ospedale. Si tratta del primo caso di condanna capitale per reati sessuali inflitta in India dopo l'inasprimento delle pene decisa in seguito al dilagare dei casi di violenza sessuale.

La sentenza: «Crimine barbarico»

«È stato un crimine barbarico che ha scosso la coscienza della società», ha detto il presidente della Corte Suprema, il giudice R. Banumathi, leggendo la sentenza dinanzi a un'aula stracolma. Le sue parole sono state accolte tra gli applausi. «La Corte Suprema ha confermato il verdetto della Corte speciale di Nuova Delhi dopo aver ascoltato le prove e gli argomenti presentati dall'accusa», ha dichiarato ML Sharma, un avvocato che rappresenta due dei detenuti. L'ultima possibilità che hanno Akshay Thakur, Vinay Sharma, Pawan Gupta e Mukesh Singh di commutare la pena di morte è ora quella di cercare la grazia presidenziale.

Gli altri 2 responsabili del crimine

I quattro uomini erano stati condannati da un tribunale di grado minore nel settembre 2013, dopo sette mesi di processo accelerato. Un quinto responsabile fu trovato morto poco dopo l'arresto, in cella. Mentre un altro, 17enne e dunque minorenne all'epoca dei fatti, era già stato condannato a una pena più lieve.

Un caso che destò scalpore

Il caso ebbe enorme risonanza a livello internazionale, anche per la determinazione della ragazza che, nonostante fosse stata ridotta in fin di vita, nei pochi attimi di lucidità apparve risoluta nel denunciare e portare in tribunale i suoi aguzzini. Jyoti Singh, 23 anni, studentessa di fisioterapia a Nuova Delhi, la sera del 16 dicembre 2012, era appena uscita dal cinema e stava tornando a casa con un amico. Era molto tardi e i due scelsero di salire su un pullmino privato per tornare a casa, alla periferia della città. Per la ragazza fu l'inizio di un'atroce fine.

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