lunedì 7 gennaio 2013
​Cinque uomini sospettati dello stupro e dell'omicidio della studentessa 23enne morta in un ospedale di Singapore dopo le violenze subite sono apparsi in tribunale di new Delhi per un'udienza preliminare. Due di loro sarebbero disposti a "collaborare".
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Cinque uomini sospettati dello stupro e dell'omicidio della studentessa 23enne morta in un ospedale di Singapore dopo le violenze subite sono apparsi in tribunale per un'udienza preliminare del procedimento a loro carico. Un sesto sospettato, un 17enne, verrà giudicato da un tribunale minorile.Attorno all'edificio dove si svolge l'udienza, riferisce la Bbc, sono state allestite rigide misure di sicurezza anche per prteggere i cinque uomini, che rischiano il linciaggio.Il processo dovrebbe essere trasferito ad un altro tribunale di grado superiore per consentire una procedura di urgenza. Se ritenuti colpevoli, i cinque uomini rischiano la pena di morte. La polizia ha reso noto che l'esame del Dna conferma il coinvolgimento dei cinque nel delitto; due degli imputati, identificati come Vijay Sharma e Pawan Gupta, hanno presentato richiesta di essere ammessi come 'delatori', qualifica che le leggi locali ammettono: in sostanza, si sono offerti di collaborare con gli inquirenti accusando a propria volta i complici, probabilmente nella speranza di ottenere uno sconto di pena.La vittima, insieme a un amico, era stata aggredita su un autobus di New Delhi lo scorso 16 dicembre. La vicenda ha suscitato profonda commozione e sdegno in tutta l'India dando luogo anche a manifestazioni violente.Nel frattempo, quattro poliziotti coivolti in un altra sospetta vicenda di stupro e di omicidio contro una giovane di 21 anni, sono stati sospesi dal servizio a causa della loro gestione del caso. Il corpo della giovane era stato ritrovato senza vita sabato. Il padre della ragazza, un operaio di Noda, quartiere alla periferia di New Delhi, ha riferito alla Bbc che la figlia era stata violentata da un gruppo di uomini. La polizia, ha raccontato l'uomo, aveva ritardato ad entrare in azione quando era stata denunciata la scomparsa della giovane, sostenendo che la ragazza era fuggita con un amico.
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