venerdì 23 settembre 2022
Gli investigatori denunciano una vasta gamma di crimini contro i minori, con bambini «violentati, torturati e confinati illegalmente». Documentate molte esecuzioni da parte dei militari russi
Izyum, Ucraina

Izyum, Ucraina - Ansa

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La commissione d'inchiesta creata dalle Nazioni Unite per far luce sulle violenze in Ucraina ha confermato che, dall'invasione russa dello scorso 24 febbraio, «sono stati commessi crimini di guerra».

Lo afferma il capo della commissione, Erik Mose, che ha consegnato un rapporto preliminare durante la sessione del Consiglio per i diritti umani a Ginevra, elencando i bombardamenti russi di aree civili, le numerose esecuzioni, torture, maltrattamenti e violenze sessuali. Mose ha spiegato che, durante l'indagine, la commissione ha riscontrato violenze sui civili in 16 città nelle regioni di Kiev, Cherniguiv, Kharkiv e Sumy, dove sono stati intervistati più di 150 testimoni. «Siamo rimasti colpiti dal gran numero di esecuzioni nelle aree che abbiamo visitato e abbiamo prove evidenti di esecuzioni commesse dalle forze russe che illustreremo successivamente», ha spiegato, aggiungendo che la Russia si è rifiutata di collaborare.

Mose sottolinea come i corpi ritrovati abbiano la caratteristica comune di avere segni visibili di esecuzioni: mani legate dietro la schiena, ferite da arma da fuoco alla testa o la gola tagliata.

Dopo essere stati trasferite in carcere in Russia, alcune vittime sarebbero scomparse, ha aggiunto Mose. «Gli intervistati hanno descritto percosse, scosse elettriche e nudità forzata, oltre ad altri tipi di violazioni in questi luoghi di detenzione».

Tra le vittime degli abusi, anche bambini di 4 anni e donne di ottantadue. In alcuni casi, i parenti sono stati costretti ad assistere alle violenze. «Molti bambini sono stati uccisi e feriti in attacchi indiscriminati con armi esplosive da parte dei militari russi», ha affermato Mose. La commissione proseguirà a esaminare anche i casi di trasferimenti forzati e le adozioni.

La commissione ha dovuto affrontare due casi di maltrattamenti inflitti ai soldati russi dalle forze ucraine: «Anche se pochi di numero, questi casi continuano a essere al centro della nostra attenzione», ha assicurato Mose.

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