mercoledì 18 maggio 2016
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TRIPOLI Il Consiglio presidenziale libico ha autorizzato il governo di accordo nazionale ad insediarsi a Tripoli, in Libia, anche senza il via libera della Camera dei rappresentanti di Tobruk, il Parlamento che si riunisce in Cirenaica. A riferirlo è stato ieri il quotidiano libico edito in lingua inglese Libya Herald, precisando che è stato firmato un decreto ad hoc affinché i «ministri designati» possano iniziare a lavorare per espletare le funzioni urgenti già a partire da oggi. Non vi sono modifiche alla squadra di governo annunciata tre mesi fa, anche se i cosiddetti «ministri di stato» con responsabilità speciali sono ora considerati a pieno titolo membri del governo (composto quindi di 18 ministri e non più solo 13). A questi si aggiungono i nove membri del Consiglio di presidenza: il presidente del Consiglio Fayez al-Sarraj, cinque vice primi ministri e altri tre ministri con responsabilità generali. La mossa segue una simile decisione del Consiglio di Stato, organo consultivo che ha iniziato ad operare nonostante la Camera dei rappresentanti di Tobruk non si sia ancora espressa in merito. Proprio lunedì i ministri giunti a Vienna per la riunione co-presieduta da Italia e Stati Uniti hanno confermato il loro «sostegno politico» al governo di accordo nazionale guidato dal premier al-Sarraj, riconosciuto quale unico rappresentante legittimo del popolo libico. L’esecutivo libico ha intanto chiesto ieri la fornitura di aerei da caccia ed elicotteri da combattimento per poter lottare contro le milizie jihadiste, accogliendo con soddisfazione l’alleggerimento dell’embargo sulle armi deciso dalla Comunità internazionale.
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