mercoledì 21 gennaio 2009
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Uno dei consigli che gli ex pre­sidenti, come gli storici della Casa Bianca, ripetono più spesso a un nuovo comandante in ca­po americano è di non navigare a vi­sta – seguendo la crisi del momento – ma di tenere lo sguardo fisso sui propri obiettivi di lungo termine. Ma se la crisi è tanto profonda, essa ri­schia di far saltare quegli obiettivi? Per il premio Nobel Robert Lucas, e­conomista liberista dell’Università di Chicago, dove Obama ha insegnato legge per anni, la recessione nel mez­zo della quale il nuovo presidente si trova ad insediarsi è tanto seria da mettere a rischio i suoi piani più am­biziosi. Professor Lucas, crede che la reces­sione costringerà l’Amministrazio­ne Obama a rimandare alcune delle sue promesse durante le elezioni? L’emergenza economica inevitabil­mente distrarrà l’attenzione del pre­sidente da altri programmi. Ci sa­ranno difficoltà e contrattempi. Obama ha detto che con il suo pac­chetto di salvataggio da 700 e più mi­liardi di dollari intende depositare un «acconto» per i suoi piani più am­biziosi. Riuscirà a saldare il conto? Obama è ottimista sull’esito del suo piano di salvataggio dell’economia, anche perché il Congresso sembra in­tenzionato ad approvarlo senza trop­po scrutinio o ritardo, e questo gli permetterà di far partire molti pro­getti che non sono necessariamente necessari a risollevare l’economia. Intende dire che ha usato il pac­chetto per far approvare in fretta al­cune sue misure di politica interna che non hanno nulla a che vedere con la recessione? Vi ha infilato una serie di piani dai contorni molto generali. Per la rifor­ma della sanità e delle pensioni e per la conversione alle energie rinnova­bili, ad esempio sta preparando il ter­reno lanciando investimenti nelle in­frastrutture necessarie, rimandando le riforme vere e proprie a data da de­stinarsi. Ma io preferirei tenere le due cose separate: i programmi tempo­ranei per farci uscire dalla recessio­ne ora e quelli a lungo termine dopo. Cosa pensa che stia sperando di ot­tenere Obama scegliendo questo percorso? Quello che Obama vuole ora dal Con­gresso è un assegno in bianco da riempire più tardi con i dettagli. E non mi sorprende che lo stia otte­nendo. Tutti i nuovi presidenti all’i­nizio godono di un ampio capitale politico. È la luna di miele con i legi­slatori di cui ogni presidente gode al­l’inizio del suo mandato. Ma quella di Obama rischia di essere corta. Perché? Dopo aver approvato il pacchetto, i membri del Congresso vorranno ri­vedere ogni voce di spesa prima di autorizzarla. Questo provocherà ri­tardi. Che cosa dovrà rimandare? Di certo non può permettersi di ri­mandare troppo la riforma della sa­nità, né la revisione delle regole fi­nanziarie, dopo lo sfacelo che abbia­mo visto. Anche i più liberisti come Alan Greenspan hanno ammesso che è ora di regolamentare gli strumenti finanziari più bizantini. In questo senso Obama ha già fatto un primo passo importante nominando l’ex numero uno della Federal Reserve Paul Volker a capo di una commis­sione di studio sui possibili inter­venti. Obama sostiene che i suoi interven­ti creeranno milioni di posti di lavo­ro. Prima parlava di 2, oggi ne ga­rantisce dai 3 a 4. È una promessa realistica? È tutta politica. Sarà l’economia stes­sa, e non il governo, a creare posti di lavoro non appena si riprende. In A­merica non è mai stato un problema. I livelli alti di disoccupazione sono temporanei. Se facciamo ripartire la spesa – ma non la spesa pubblica, bensì quella dei consumatori e delle imprese – i lavori arriveranno. Come? Lo strumento più utile e collaudato è la politica monetaria, con i tagli del costo del denaro e gli aiuti alle ban­che. Questo la squadra di Obama è pronta a farlo, credo fino al punto di prestare denaro pubblico diretta­mente alle imprese. La politica mo­netaria è lo strumento anti- recessio­ne più efficace. Ho invece dubbi sul­l’utilità degli stimoli fiscali. I pro­grammi di cui Obama ha parlato sembrano spostare i capitoli di spe­sa: togliere un po’ da una parte per aggiungere dall’altra. Non sono cer­to che avranno grandi risultati.
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