mercoledì 4 maggio 2016
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«È il momento peggiore di Aleppo da sempre. Abbiamo appena avuto la notizia che un ospedale è stato bombardato: si parla già di 17 vittime. Ma da mercoledì scorso a oggi le bombe cadono sulle moschee, sulle chiese, sulle case, in tutte le zone di Aleppo ovest », riferisce padre Ibrahim Alsabagh, il francescano parroco ad Aleppo. La città, padre Ibrahim, è divenuta in pochi giorni il fronte principale della Siria: si fa però molta fatica a capire la paternità dei vari attacchi.Vi sono anche molte speculazioni... A Ginevra una parte non ha accettato le proposte e allora si è mosso qualcosa. Noi, come popolo, non riusciamo a comprendere bene quello che succede. Da anni siamo sotto bombardamenti costanti, ma ora sono di una intensità mai provata. Sicuramente, qui nella parte Ovest, chi ci colpisce non è l’esercito che ci difende, ma sono le milizie che non hanno accettato la pace. Prima alcune avrebbero accettato il coprifuoco, ma poi le trattative si sono rotte. Quello che è molto triste è che si tratta di bombardamenti nella Settimana santa della Chiesa ortodossa, come del resto l’an- no scorso sul quartiere a Sulaymaniah, sempre nella Pasqua ortodossa. Non so se è pensato solo per colpire i cristiani, ma è sicuramente un bombardamento fondamentalista e terrorista: sono bombardamenti non contro obiettivi militari, protetti, ma contro obiettivi civili indifesi come scuole, chiese, ospedali. Un modo di terrorizzare la gente e usare questo terrore come carta da giocare nelle trattative. L’ospedale pediatrico bombardato venerdì, secondo alcune ricostruzioni, sarebbe stato colpito da raid russi o dell’esercito siriano. Questa, almeno, la ricostruzione più attendibile. La conferma? Ogni persona che abbia un qualche timore di Dio è contro qualsiasi forma di terrore. Quando viene colpito un ospedale con bambini e donne ricoverate, questo non può essere che un crimine di guerra a cui siamo al cento per cento contrari. Anche noi non possiamo verificare nulla direttamente. Quello che abbiamo inteso è che si tratta di un ospedale nella parte est della città dove ci sono i miliziani di al-Nusra: si è detto che era un ospedale da campo dove curavano i terroristi feriti in azioni di guerra. Come Chiesa, siamo contro qualsiasi atto contro innocenti, qualsiasi utilizzo dei bombardamenti sui civili per fare pressione su una parte o sull’altra. Io posso vedere solo quello che avviene da noi, ma sappiamo che ci sono diverse strumentalizzazioni delle informazioni. La città viveva già in una tragedia umanitaria. Come fate a resistere? Da lunedì ormai un quarto di Aleppo è scappata. Oggi le strade sono deserte, la gente non esce di casa. È rimasto chi non riesce a pagare il prezzo del viaggio. Noi come cristiani restiamo e preghiamo, ma non sono ancora riuscito a visitare le zone colpite, come faccio di solito. Dobbiamo cercare di fermare questa rovina: con diverse associazioni finora abbiamo distribuito aiuti, riparato case ma quello che accade oggi va al di là delle nostre forze. Non sappiamo come fare, cosa possa fare la comunità internazionale per fermare questo inferno, ma speriamo in una via d’uscita. Luca Geronico © RIPRODUZIONE RISERVATA TRA I CALCINACCI Un casco bianco della Difesa civile di Aleppo porta in salvo una bambina dopo un bombardamento aereo dei giorni scorsi sulla metropoli siriana (Ap) Padre Ibrahim Alsabagh
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