sabato 30 aprile 2016
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n questi giorni, a New York, una iniziativa ha riproposto ancora una volta in un contesto internazionale la vicenda di Asia Bibi e chiesto una soluzione alla lunga vicenda giudiziaria che ha segnato profondamente anche la vita della famiglia costretta alla clandestinità. Il Congresso “WeAreN2016” che si conclude oggi dopo tre giorni di incontri in diverse località della Grande mela ha ospitato, oltre a leader mondiali, anche vittime delle persecuzioni religiose in corso in diversi Paesi. A rappresentare la cattolica Asia Bibi, in carcere da 2.503 giorni in attesa del giudizio finale della Corte suprema riguardo la sua condanna a morte per blasfemia, il marito Ashiq Masih e la figlia Esham che – in un tempo in cui si rinnova la richiesta fondamentalista di esecuzione senza indugi per Asia – hanno perorato anche in sede Onu, giovedì, un impegno concreto per la sua libertà e sicurezza. Proprio oggi, nell’incontro finale al Roosevelt Hotel, toccherà a loro, accompagnati da un legale che da tempo segue la loro vicenda, ricordare la donna che è diventata suo malgrado simbolo della condizione di tanti che nel suo Paese sono costretti a penose vicende giudiziarie da una legge resa ingiusta dall’uso strumentale alimentato dal fanatismo islamista che li pone non solo nel difficile ruolo di accusati, ma ne mette a rischio l’incolumità. Come ricordato nel sito Web del congresso, «i cristiani rappresentano l’80 per cento delle minoranze perseguitate e sono vittime di un uso deliberato di condizioni esistenziali che portano alla loro distruzione fisica. Per la loro fede (…) sono assassinati, decapitati, crocifissi, picchiati, ricattati, rapiti e torturati». Organizzatori dell’evento il sito di attivisti Citizen-Go e il gruppo spagnolo di iniziativa per la libertà religiosa MasLibres. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA LOTTA Il marito di Asia Bibi, Ashiq Masih, con al suo fianco la figlia Esham in Piazza San Pietro il 15 aprile dello scorso anno in occasione della visita in Italia e in Vaticano A destra, il vescovo di Cuddapah Prasad Gallela (Ansa)
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