martedì 9 agosto 2016
L’appello in difesa di vita, famiglia e poveri. A tre mesi esatti dal voto, documento online della Conferenza episcopale. Il filo conduttore è la tutela dei più deboli. Sui migranti la Chiesa chiede un sistema «giusto e umano».
I vescovi Usa: siate al fianco degli ultimi
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Atre mesi esatti dalle elezioni per il presidente degli Stati Uniti, il prossimo 8 novembre, cresce anche l’attenzione per i pronunciamenti dell’episcopato americano. Comprensibilmente, in un Paese dove il cattolicesimo è numericamente la prima confessione, il credo di circa un quinto degli elettori. E dove, come ha evidenziato in un recente e brillante saggio il politologo Manlio Graziani ( In Rome we trust, pubblicato da Il Mulino), la presenza dei cattolici nei gangli del potere politico-istituzionale statunitense è cresciuta in modo rilevantissimo negli ultimi decenni.

Basti solo ricordare che attualmente ben sei dei nove giudici della Corte suprema sono cattolici. Non stupisce quindi come sia bastato un semplice clic per sollevare domande e catturare l’interesse degli osservatori: la discreta riproposizione, sul sito della Conferenza episcopale degli Usa, di un documento approvato nel novembre 2015, ma è la versione aggiornata di un testo che risale in realtà al 2007: Forming Consciences for Faithful Citizenship( Formare le coscienze per una cittadinanza credente).

Si tratta di un vademecum per orientarsi di fronte a elezioni politiche o ammini-strative, «per aiutare gli elettori a formare la propria coscienza in accordo con la volontà di Dio» e a comportarsi nell’urna di conseguenza. Fra gli aggiornamenti del documento, il richiamo al magistero di Benedetto XVI e Francesco, in particolare alle encicliche Caritas in veritate e Laudato si’ e all’esortazione apostolica Evangelii gaudium. Nella seconda parte del documento i vescovi elencano 13 temi dirimenti, posti all’attenzione dei politici, dei legislatori e degli elettori: vita, promozione della pace, matrimonio e famiglia, libertà religiosa, opzione preferenziale per i poveri e giustizia sociale, salute e sanità, migrazioni, scuola ed educazione, promozione della giustizia e argine alla violenza, lotta alle discriminazioni, cura della “casa comune”, comunicazione e cultura, solidarietà globale.

Filo conduttore, alla luce della dottrina sociale della Chiesa, è la difesa dei più deboli: dai nascituri minacciati dall’aborto, dagli anziani e malati esposti a una crescente mentalità eutanasica, dai migranti – tema caldissimo della campagna elettorale – nei confronti dei quali i vescovi chiedono di intervenire per aggiustare «un sistema immigratorio rotto», e per far sì che «il diritto di uno Stato a controllare i propri confini e a far rispettare la legge» sia perseguito «in modo giusto e umano». I presuli statunitensi ribadiscono il ruolo imprescindibile della famiglia nel tessuto e sociale e tornano a denunciare l’ideologia del gender, chiamando a sostegno i pronunciamenti recenti di Benedetto XVI e papa Francesco.

Sulla riforma sanitaria della presidenza Obama, viene ricordato come nonostante un incremento delle persone che godono di un’assicurazione sanitaria, la copertura dei servizi sanitari resta «un’urgente priorità nazionale». Per cui i vescovi supportano le misure per rafforzare “Medicare” e “Medicaid”, i programmi federali che per altri aspetti etici sono stati criticati dalla Chiesa americana.

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