martedì 8 febbraio 2022
La Comece replica alla proposta del presidente di turno del Consiglio Ue: «Rispettare la dignità di ogni persona umana, specialmente in stato di vulnerabilità»
Il presidente francese Emmanuel Macron, presidente di turno del Consiglio Ue

Il presidente francese Emmanuel Macron, presidente di turno del Consiglio Ue - Reuters

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«Profonda preoccupazione e opposizione». E poi, andando con il pensiero ai padri fondatori dell’Ue, il richiamo all’«autentica tradizione umanistica» dell’Europa basata sulla «dignità inalienabile della persona umana e della comunità». La stroncatura dei vescovi europei della proposta del presidente francese Emmanuel Macron di riconoscere il diritto di aborto non poteva essere più netta. Sebbene molti analisti abbiamo derubricato l’iniziativa del presidente francese alla boutade in chiave elettorale, il discorso fatto il 19 gennaio a Strasburgo dal presidente di turno del Consiglio Ue, merita la ferma risposta della Comece, la Conferenza episcopale dell’Unione Europea.
Pieno accordo con il presidente Macron sull’importanza di promuovere i valori dell’Unione Europea afferma in apertura il testo firmato dal cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e presidente Comece e dai quattro vice-presidenti tra cui l’italiano Mariano Crociata. Ma uno dei valori principali dell’Ue «è il rispetto della dignità di ogni persona umana in ogni fase della sua vita specialmente in situazioni di totale vulnerabilità, come nel caso di un bambino non ancora nato». Un discorso fatto da Macron anche per trovare un equilibrio fra le varie anime di “Renew”, il gruppo parlamentare di cui fa parte “La Republique en marche”, eletta il giorno prima con il sostegno dei macroniani e come noto su posizioni apertamente anti-abortiste. Un proposito – rivedere la Carta dei diritti fondamentali dell’Ue – su cui è più che improbabile che si apra un reale dibattito, ma la questione in termini giuridici non è affatto da sottovalutare per la Conferenza episcopale europea.
I vescovi europei si dicono consapevoli della «tragedia» e della «complessità delle situazioni» che inducono le madri a «prendere in considerazione un aborto». È un dovere delle nostre società prendersi cura della situazione «difficile o conflittuale» che vivono alcune donne a causa della loro gravidanza, come anche «è una parte centrale del ministero diaconale della Chiesa». Le donne in difficoltà – precisano i vescovi dell’Unione Europea – «non dovrebbero essere lasciate sole», ma neanche «il diritto alla vita del bambino non ancora nato può essere ignorato».
E poi quella che è una vera e propria stroncatura della proposta del leader dell’Eliseo: «Da un punto di vista giuridico non esiste un diritto riconosciuto all’aborto nella legge europea o internazionale». Per questo, conclude il documento della Comece, la proposta del presidente Macron di inserire questo presunto diritto non può in alcun modo essere vista come un «dare nuova vita ai nostri diritti fondamentali».

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