venerdì 22 novembre 2013
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«Il Paese è ormai sull’orlo del genocidio». Così Laurent Fabius, ministro degli Esteri francese, ha definito ieri sul canale France 2 l’attuale situazione nella Repubblica centrafricana. Da quando il presidente Michel Djotodia ha ufficialmente delegittimato i ribelli della Seleka che lo hanno portato al potere, «il Centrafrica è in un disordine totale», ha continuato Fabius.Parole durissime che, secondo alcuni, sono però esagerate: «Il termine “genocidio” è forse eccessivo – ha detto ieri all’agenzia Fides padre Aurelio Gazzera, missionario carmelitano che lavora nella cittadina centrafricana di Bozoum – ma è vero che la tensione è così alta che non si sa come la situazione possa evolversi». Durante gli ultimi mesi, anche nella capitale Bangui, dove la situazione un tempo era più sotto il controllo delle autorità, i livelli di tensione sono alle stelle. «Sono ormai quotidiani i casi di sparatorie, omicidi e scontri di varia natura», ha continuato Gazzera. Poiché gran parte dei ribelli è rappresentata da estremisti islamici che provengono da Paesi limitrofi o arabi, le organizzazioni dei diritti umani denunciano da tempo «i brutali attacchi contro chiese e membri della comunità cristiana». Lo scenario, però, potrebbero presto cambiare, dopo che l’Onu ha annunciato di lavorare a una risoluzione per spedire una missione di circa 250 uomini nel Paese. «Da un anno, la popolazione civile sta affrontando delle sofferenze indescrivibili», ha confermato John Ging, coordinatore Onu per gli affari umanitari. Gli Usa hanno invece già dichiarato di essere disposti a stanziare 40 milioni di dollari per finanziare i soldati dell’Unione Africana. Il presidente François Hollande, nei giorni scorsi si è detto «pronto ad agire» e preme. Parigi, che ha già 400 uomini sul terreno, sembra la più intenzionata a guidare un altro intervento militare francese nel Sahel, dopo l’operazione denominata “Serval” ancora in corso in Mali. Lo stesso Hollande ha annunciato nella serata di ieri che intende aumentare «fortemente» il numero dei soldati francesi in Centrafrica.«Si sono già verificati massacri e esecuzioni – ha sottolineato Hollande – mentre stanno emergendo conflitti religiosi».
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