mercoledì 2 marzo 2016
La grande tornata elettorale - si votava in 13 Stati tra primarie e caucus nel Super Tuesday - conferma la leadership dei principali candidati dei due schieramenti: Hilary Clinton per i democratici e Donald Trump per i repubblicani.
Usa 2016: Clinton e Trump i vincitori
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Decisivo passo avanti per Donald Trump e Hillary Clinton nella corsa alle rispettive nomination: il Super Tuesday ha dato alla l'ex first lady 7 Stati su 11 e almeno altrettanti ne ha incassati il magnate immobiliare newyorchese, in attesa di conoscere i risultati in Alaska (che riguardano solo i repubblicani). Hillary Clinton e Donald Trump hanno dominato: mentre - come ampiamente previsto - Ted Cruz vince nel suo Texas e Bernie Sanders nel suo Vermont. Ma il senatore democratico porta a casa anche l'Oklahoma e prova a tenere accesa la fiaccola della speranza, confidando anche nei caucus del Minnesota e del Colorado: "Questa campagna è per cambiare l'America". Mentre Cruz la spunta anche in Oklahoma, ritagliandosi almeno per una notte il ruolo del vero anti-Trump: "Sono l'unico che può batterlo". Finisce infatti a mani vuote la serata di Marco Rubio, sui cui puntava l'establishment sperando nel miracolo. Miracolo che non c'è stato, e che ora il giovane senatore di origini cubane dovrà tentare il 15 marzo nel suo Stato, la Florida. Dove però i sondaggi non lo danno come favorito, ma sempre dietro a Trump, e di molto. Così che la maggior parte dei commentatori politici dà ormai Rubio a fine corsa. La sfida in vista della volata finale verso la Casa Bianca, insomma, è sempre più tra l'ex first lady e il tycoon newyorchese. "Questo Paese appartiene a tutti noi, non solo a chi guarda in una direzione, prega in una direzione o pensa in una direzione", ha detto un'entusiasta Hillary Clinton parlando nel suo quartier generale di Miami, avendo oramai nel mirino solo lui, Donald Trump, che replica a pochi chilometri di distanza, a Palm Beach: "Quello che ha fatto Hillary è un atto criminale", attacca riferendosi allo scandalo delle email. Tutti in Florida, dunque, come del resto Rubio. È lì che fra due settimane si svolgerà una partita decisiva. Ed è lì, come in altri stati-chiave, che si assegneranno molti delegati con la regola del 'winners-takes-all', chi vince piglia tutto. "Mi dispiace per Rubio, per lui è stata una serata molto dura. E ha speso anche un sacco di soldi...", ironizza Trump, che negli ultimi giorni è stato al centro di attacchi pesantissimi da parte del giovane senatore che ha cercato disperatamente di rimontare. Troppo tardi però, con i vertici del partito repubblicano che vedono l'incubo Trump materializzarsi sempre più. Poco conta che il candidato repubblicano alla Casa Bianca nella notte del Super Tuesday cerchi di smorzare i toni definendosi "un conservatore di buon senso". Anche se il muro al confine col Messico, insiste Donald Trump, ci sarà eccome: "Come la Muraglia cinese". Clinton si è aggiudicata 544 delegati in sette Stati - Alabama, Arkansas, Georgia, Massachusetts, Tennessee, Texas e Virginia.La corsa del miliardario Donald Trump non conosce ostacoli: il Super Tuesday gli assegna altri 274 delegati grazie alla vittoria in Alabama, Arkansas, Georgia, Massachusetts, Tennessee, Vermont e Virginia.In totale negli stati del Super Tuesday erano in palio 595 delegati per i repubblicani, quasi la metà dei 1.237 necessari per la nomination. E ce n'erano 865 per i democratici, più di un terzo del 'numero magicò di 2.383.
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