martedì 26 aprile 2022
Missione diplomatica delle Nazioni Unite al Cremlino. Il ministro russo Lavrov: "Rischio terza guerra mondiale". In Germania il summit organizzato dagli Usa per nuove forniture militari
Guterres a Mosca: tregua prima possibile. 40 Paesi a Ramstein: più armi a Kiev

Ansa

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Nella 62esima giornata della guerra in Ucraina il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres è in visita Mosca. Atterrato nella capitale russa poche ore fa, Guterres ha incontrato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov invitandolo a un immediato cessate il fuoco. «Siamo interessati a trovare i modi per creare le condizioni di un cessate il fuoco in Ucraina il prima possibile, dobbiamo fare tutto ciò che è possibile», ha detto Guterres.
Nell'incontro a Mosca con il ministro degli Esteri russo c'e' stato un "dialogo molto aperto e onesto" ha spiegato Guterres, durante la conferenza stampa congiunta con Lavrov. "E' chiaro che ci sono due posizioni diverse: secondo la Russia, quello che sta avvenendo e' un'operazione militare speciale con un obiettivo non ancora annunciato. Per l'Onu, l'invasione russa dell'Ucraina e' una violazione dell'integrita' territoriale", ha aggiunto Lavrov, dicedosi "fortemente convinto che prima si mette fine alla guerra meglio sarà per tutti". Guterres ha chiesto a Lavrov "corridoi umanitari davvero sicuri": "ho proposto la creazione di un gruppo di contatto umanitario che unisca Onu, Russia e Ucraina, per cercare la possibilità di aprire corridoi umanitari sicuri e un cessate il fuoco locale, e garantire che siano davvero efficaci", ha spiegato durante la conferenza stampa al termine con il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov.

Guterres ha riconosciuto l'esistenza di "una crisi a Mariupol, dove centinaia di migliaia di civili necessitano di aiuti umanitari e molti devono essere evacuati". "L'Onu - ha assicurato - è pronta a mobilitare tutte le sue risorse umane e logistiche per salvare la popolazione di Mariupol". Il segretario generale delle Nazioni Unite ha proposto di "coordinare il lavoro e gli sforzi di Onu, Comitato Internazionale della Croce Rossa, Ucraina e Russia per garantire l'evacuazione sicura dei civili che vogliono lasciare sia Azovstal che la città in qualunque direzione vogliano".

I "possibili crimini di guerra" commessi in Ucraina "richiedono un'indagine indipendente per avere dei risultati affidabili": ha aggiunto il segretario generale dell'Onu durante la conferenza stampa congiunta tenuta a Mosca con il ministro russo, Lavrov.

Poco prima dell'arrivo del segretario dell'Onu a Mosca e nel giorno in cui si vota all'Assemblea generale dell'Onu una risoluzione per l'abolizione del diritto di veto, di cui la Russia gode insieme agli altri quattro membri permanenti del Consiglio di sicurezza (Stati Uniti, Cina, Francia e Regno Unito) il ministro russo Lavrov ha assicurato che "il diritto di veto resterà, è uno dei pilastri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite".

La Russia avrebbe sospeso le forniture di gas alla Polonia in base al contratto Yamal. Lo riporta il sito polacco Onet, ripreso dalla Tass, citando fonti governative e del settore energetico di Varsavia, secondo cui una squadra di crisi si è riunita presso il ministero del Clima polacco per affrontare il caso. Gazprom, la grande azienda energetica russa, ha però negato la notizia, facendo sapere che la Polonia deve pagare entro oggi le forniture di gas russo rispettando la nuova procedura, che prevede l'uso del rublo.

In compenso si è registrata un'immediata accelerazione del prezzo del gas sui mercati europei: il metano, piuttosto calmo per tutto il pomeriggio, è schizzato fino a 107 euro al megawattora, con un aumento massimo del 17% rispetto a ieri. Il prezzo del gas sul listino di riferimento di Amsterdam ha poi provato ad assestarsi attorno a quota 100 euro.

Di sicuro Gazprom ha informato la Bulgaria che da domani mattina, 27 aprile, le forniture di gas saranno sospese.

Reuters

La Russia ha avvertito il mondo di non sottovalutare i rischi di una guerra nucleare e ha fatto sapere che le armi date dall’Occidente a Kiev saranno considerate obiettivi legittimi da Mosca. A tal proposito il ministero della Difesa russo ha affermato che i suoi missili ad alta precisione hanno distrutto sei strutture che alimentavano le ferrovie utilizzate per consegnare armi straniere alle forze ucraine nella regione orientale del Donbass.

Intanto gli Stati Uniti si sono impegnati a consegnare 713 milioni di dollari in nuovi aiuti per l’Ucraina, mentre il ministro degli Esteri di Kiev Kuleba ha sostenuto che Mosca sente il pericolo di una sconfitta nella guerra.

Mentre da Mosca il ministro degli Esteri russo Lavrov ha lasciato intravedere scenari oscuri: "Il pericolo di un terzo conflitto mondiale è reale".

L'accusa alla Nato è di combattere una "proxy war" in Ucraina, attraverso la fornitura di armi. Poi l'attacco a Kiev, che fingerebbe di discutere ai negoziati, sottolineando che la Russia vuole procedere coi colloqui. "In Ucraina si decide il destino dell'Europa, della sicurezza globale e del sistema democratico", è la risposta indiretta di Zelensky.

Summit a Ramstein per le armi all'Ucraina

Oggi si svolge anche il summit organizzato dal Pentagono nella base di Ramstein in Germania: secondo gli Usa, l'Ucraina potrebbe vincere la guerra, l'obiettivo è vedere la Russia "indebolita" al punto che non possa lanciare nuove offensive. "L'urgenza della situazione è nota a tutti. E noi possiamo fare di più". Lo ha detto il segretario della Difesa americano Lloyd Austin a Ramstein, in Germania in apertura del vertice straordinario a sostegno dell'Ucraina, dove su invito degli Usa si incontrano i ministri della difesa di 40 Paesi. Anche il ministro della Difesa ucraino partecipa. "Siamo qui per aiutare l'Ucraina a vincere la guerra contro l'invasione ingiusta della Russia e rafforzare le sue difese per le sfide del domani. L'Ucraina pensa chiaramente di poter vincere e così tutti gli altri qui presenti"

Il vertice con gli alleati convocato dal Pentagono a Ramstein diventerà "un gruppo di contatto mensile" per discutere la strategia da tenere per aiutare l'Ucraina contro l'aggressione russa: lo ha detto il capo del Pentagono Lloyd Austin, che ha annunciato che "la Germania invierà all'Ucraina 50 carri armati per la difesa anti-aerea".


L'azienda tedesca di armi Rheinmetall ha offerto all'Ucraina 88 carri armati Leopard 1A5 e 100 mezzi da combattimento della fanteria Marder. L'azienda si appresterebbe a offrire anche 20 carri armati Leopard 2, come riporta Handelsblatt. In totale i soli panzer Leopard potrebbero così essere 108. La prima decisione sull'approvazione dell'export dei mezzi spetta ora al ministero dell'Economia e Clima di Robert Habeck, ma la conferma definitiva dovrà eventualmente arrivare dal cancelliere Scholz. Habeck sarebbe
favorevole, mentre Scholz manterebbe delle riserve. Nella decisione sarebbero tuttavia potenzialmente coinvolte anche Italia e Svizzera, dove si trovano rispettivamente ora i Leopard 1A5 e i Leopard 2 indicati da Rheinmetall.

Fallito l'ennesimo corridoio umanitario per evacuare l'acciaieria a Mariupol, dove intanto sarebbe stata scoperta una terza fossa comune. Sale la tensione anche in Transnistria, l’enclave russa in Moldavia.

In Ucraina si ricorda oggi il 36esimo anniversario del disastro della centrale nucleare di Chernobyl: nella notte del 26 aprile 1986 la centrale nucleare di Chernobyl è scossa da un'esplosione. Il sito si trova a 18 chilometri dalla città di Chernobyl, a 3 chilometri da Pripyat, nell’area settentrionale di un’Ucraina ancora parte dell’Unione Sovietica. È il più grave incidente mai verificatosi in una centrale nucleare, anche se il conteggio delle vittime è ancora incerto e largamente dibattuto, con cifre spesso molto diverse tra loro. La scala internazionale degli eventi nucleari e radiologici dell’Aiea (agenzia internazionale per l'energia atomica) lo ha classificato come evento catastrofico di livello 7: il massimo. Attribuito solo un’altra volta, nel caso dell'incidente avvenuto nella centrale di Fukushima, in Giappone, l’11 marzo 2011.


Il direttore generale dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica (Aiea) in missione a Chernobyl ha fatto sapere che i livelli delle radiazioni all'ex centrale nucleare sono "anormali".

Nel 36esimo anniversario del disastro nucleare di Chernobyl una donna accende delle candele al Memoriale

Nel 36esimo anniversario del disastro nucleare di Chernobyl una donna accende delle candele al Memoriale - Reuters



Come si muovono gli eserciti russo e ucraino sul campo: gli attacchi

Le forze russe hanno intensificato gli attacchi nell'Est e nel Sud dell'Ucraina: oltre ad aver attaccato la città di Zaporizhzhia, nel 62esimo giorno della guerra, secondo le autorità di Kiev l'offensiva russa è ora attiva anche nel Donetsk, sulle città di Kramatorsk e Sloviansk, e su Kryvyi Rih nella regione di Kherson. Secondo lo Stato maggiore dell'esercito ucraino, ci sono stati anche attacchi respinti dalla resistenza nell'Est, e in particolare è stato bloccato un avanzamento verso Mykolaiv. La città ucraina di Zaporizhzhia è sotto attacco russo da questa mattina. Lo ha riferito l'amministrazione militare della regione su Telegram, secondo quanto riporta la stampa ucraina. Gli attacchi sono cominciati prima delle 7 locali, ma i dettagli verranno forniti successivamente. Secondo Ukrinform, l'esercito russo si sta muovendo verso la città sullo Dniepr dopo aver riorganizzato le sue forze con questo obiettivo.

Sul lato opposto, in Russia il villaggio di Golovchino nella regione russa di Belgorod è stato nuovamente colpito da bombe arrivate dal territorio ucraino. Lo ha riferito il governatore della regione Vyacheslav Gladkov citato dall'agenzia russa Interfax. "Diversi edifici non residenziali e quattro case sono stati danneggiati. Non ci sono vittime civili", ha scritto Gladkov su Telegram. I villaggi di Nekhoteyevka e Zhuravlyovka nel distretto di Belgorodsky sono stati attaccati ieri dal territorio dell'Ucraina, due i civili rimasti feriti.

Nuove esplosioni in Transnistria, l'autoproclamata Repubblica filo-russa che si trova al confine con l'Ucraina, dove lunedì era già stato attaccato il ministero della Sicurezza dello Stato. Secondo l'agenzia di stampa filogovernativa russa Tass, che cita il ministero dell'Interno di Tiraspol, ci sarebbe stata un'esplosione al centro di trasmissione della radio russa e due antenne sarebbero state messe fuori uso. Non si registrano feriti. Le autorità moldave hanno indetto una riunione sulla sicurezza dopo le esplosioni avvenute nelle ultime 24 ore in Transinistria.

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