giovedì 14 aprile 2022
Colpita da missili ucraini o devastata da un incendio a bordo? Il fiore all'occhiello della Marina russa nel Mar Nero è affondata durante le operazioni di rimorchio
Un'immagine satellitare del 10 aprile mostra la nave Moskva nel Mar Nero a nord ovest di Sebastopoli, in Crimea

Un'immagine satellitare del 10 aprile mostra la nave Moskva nel Mar Nero a nord ovest di Sebastopoli, in Crimea - Maxar Technologies / Via Reuters

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Nel 50° giorno dall'invasione russa in Ucraina, Kiev afferma che le forze russe continuano a lanciare attacchi missilistici e bombe sulle infrastrutture militari e civili nelle regioni di Kharkiv, Donetsk e Zaporizhzhia. A Slobozhansky, nel nord-est dell'Ucraina, le forze russe stanno conducendo la ricognizione di probabili luoghi di attacco. E continuano a bloccare parzialmente la città e la regione di Kharkiv. A Donetsk, nell'Ucraina orientale, le forze russe proseguono con gli attacchi nei distretti di Slavyansk, Popasna e Kurakhovo.

I russi, dal canto loro, accusano le forze armate ucraine di aver sconfinato e attaccato due villaggi russi nelle regioni di Belgorod e di Bryansk, al confine con l'Ucraina. Nel primo caso, non ci sarebbero vittime civili, mentre nel secondo caso si parla di diverse persone ferite. "Due elicotteri delle forze armate ucraine pesantemente armati sono penetrati illegalmente nello spazio aereo russo", denunciano magistrati russi dando notizia dell'avvio di procedimenti giudiziari. Per proteggere i due centri, sono stati chiamati i cosacchi e volontari della Guardia del popolo.i

Nel contempo una nave da guerra russa nel Mar Nero è stata "seriamente danneggiata" a seguito di un'esplosione ed è poi affondata durante le operazioni di rimorchio. Si tratta dell’incrociatore missilistico Moskva (Mosca), l’ammiraglia della flotta di Mosca in quelle acque. Emergono però ricostruzioni contrastanti sulle cause: per Kiev la nave sarebbe stata colpita da missili ucraini, mentre il ministero della Difesa russo parla di un incendio che ha fatto esplodere le munizioni a bordo.

"I missili Nettuno che proteggono il Mar Nero hanno causato gravi danni alla nave russa", ha scritto su Telegram il governatore di Odessa Maksym Marchenko. Odessa è il più grande porto marittimo dell'Ucraina, uno dei più importanti del bacino del Mar Nero, la via di uscita di quasi tutte le sue esportazioni. Neanche il Pentagono è in grado, per ora, di spiegare cosa sia successo. L'equipaggio della Moskva è stato evacuato e non ci sono feriti. L'ammiraglia si è poi diretta verso il porto di Sebastopoli, nella Crimea in mano russa, forse nel tentativo di ripararla, ma in tarda serata portavoce russi hanno dato la clamorosa notizia che la nave è affondata durante il rimorchio.

La perdita del Moskva alla flotta russa - evento dal forte impatto simbolico per il morale dei combattenti su entrambi i fronti - monopolizza l'attenzione e scatena i timori di rappresaglie su Odessa, dove sono state udite alcune esplosioni, anche se il comando operativo dell'Ucraina meridionale assicura che "al momento non c'è pericolo per la popolazione civile".

Anche da Mariupol arrivano notizie contrastanti. La Russia ha annunciato di avere il pieno controllo del porto della città costiera, a loro dire, "completamente liberato dal battaglione ucraino, sono accerchiati". Dal canto suo Kiev smentisce questa versione e parla di pochissimi soldati che si sarebbero arresi. Il consigliere del capo dell’Ufficio del Presidente ucraino, Oleksiy Arestovych, ha annunciato che i soldati ucraini della 36ma brigata sono stati fatti prigionieri dall’esercito russo, «ma non si tratta di mille, molti meno – ha detto riferendosi all’annuncio di Mosca di mercoledì secondo cui 1.026 militari ucraini si sono arresi ieri -. Mille è una bugia». Secondo il sindaco di Mariupol, Vadym Boychenko, gli ucraini continuano a difendere la città il battaglione Azov e unità della Marina.

Quel che è certo è che la situazione umanitaria a Mariupol è allo stremo. Dalla città assediata, oltre metà della popolazione rimasta cerca ancora di fuggire. Almeno 100mila persone intrappolate, secondo le autorità locali, con scarse prospettive di evacuazione, visto che i corridoi umanitari continuano a restare di fatto bloccati, se non per poche iniziative con mezzi privati. L'Ucraina ha però di nuovo annunciato la ripresa delle evacuazioni di civili attraverso nove corridoi umanitari, anche da Mariupol, città assediata dall'esercito russo, nel sud-est del Paese, dopo un giorno di sospensione a causa delle violazioni del cessate il fuoco denunciate da Kiev. "Oggi sono previsti nove corridoi umanitari", ha spiegato il vice primo ministro ucraino Iryna Verechtchuk su Telegram. Nelle prossime ore si vedrà se verranno ancora bloccati perché il cessate il fuoco viene violato.

Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha spiegato come "al momento non ci sia nessuna possibilità di un cessate il fuoco globale", né di una tregua localizzata per far allontanare i civili e portare aiuti in sicurezza. Una piccola speranza potrebbe accenderla la Turchia, principale mediatore tra Russia e Ucraina, che aveva fatto sapere di essere pronta a mettere "a disposizione navi per l'evacuazione di persone da Mariupol e resta in attesa di una risposta positiva".

Reuters

Sebbene la Russia abbia ripetutamente negato di prendere di mira i civili, da inizio aprile sono stati trovati più di 765 corpi di civili morti nelle aree liberate dall’esercito del Cremlino. Secondo le autorità ucraine, tra questi anche 30 bambini, nell'area di Kiev dall'inizio di aprile: lo ha detto il vice procuratore capo regionale, Oleh Tkalenko, secondo quanto riporta il Guardian. "Questo è solo l'inizio. Abbiamo appena iniziato a lavorare nelle città più grandi come Borodianka, Hostomel, Irpin e Bucha", ha detto Tkalenko. Diverse fosse comuni sono state scoperte da quando le autorità ucraine hanno ripreso il controllo di aree della regione di Kiev che erano state sotto l'occupazione russa.

Il sindaco di Cernihiv ha dichiarato di aver contato 700 morti, di cui 70 non identificati, e ancora 50 persone sono disperse.

Reuters

L’avvertimento russo: “Prenderemo delle misure nel Baltico”

La Russia minaccia di rafforzare i confini, se Finlandia e Svezia dovessero unirsi alla Nato. E in particolare ha fatto sapere Dmitrij Medvedev, vice presidente del consiglio di sicurezza della Russia, citato dall'agenzia russa Tass: "La Russia rafforzerà i suoi confini occidentali se Svezia e Finlandia si uniranno alla Nato, la lunghezza del confine terrestre dell'alleanza con la Russia sarà più che raddoppiata. Naturalmente, sarà necessario rafforzare questi confini", ha osservato.

COSA SUCCEDERA' QUANDO SVEZIA E FINLANDIA ENTRERANNO NELLA NATO?

L'Orthodox Times: 400 sacerdoti ortodossi ucraini denunciano Kirill

Sono circa 400 i sacerdoti della Chiesa ucraina sotto la giurisdizione del Patriarcato di Mosca che si sono appellati collettivamente al Consiglio dei Primati delle Chiese Antiche Orientali (la più alta "corte" dell'ortodossia mondiale) contro il patriarca di Mosca Kirill, citandolo in giudizio. È quanto scrive Orthodox Times. I 400 sacerdoti hanno sporto denuncia sostenendo che Kirill predica la dottrina del "mondo russo", che si discosta dall'insegnamento ortodosso e dovrebbe essere condannato come eresia. Inoltre sottolineano che il patriarca Kirill ha commesso crimini morali, benedicendo la guerra contro l'Ucraina e sostenendo pienamente le azioni aggressive delle truppe russe sul suolo ucraino.

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