giovedì 19 febbraio 2015
La richiesta di Atene: finanziamenti per altri 6 mesi. Ma non si menzionano le misure di austerity. Venerdì Eurogruppo con i ministri delle Finanze.
ANALISI Giuristi al lavoro per preparare un solido accordo (Giuseppe Pennisi)
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La Germania rifiuta la proposta presentata dalla Grecia all'Ue di estendere di sei mesi il suo programma di salvataggio. Lo hanno detto fonti del ministero delle Finanze tedesco alla Dpa. L'Unione europea sarebbe invece favorevole alla concessione di ulteriori aiuti. Venerdì alle 15 si riunisce l'Eurogruppo, con i ministri delle Finanze della zona euro, per esaminare la richiesta di Atene. Il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha confermato su Twitter di avere ricevuto la richiesta di estensione del prestito per sei mesi. Se la proposta di Atene sarà accettata, la Grecia continuerà a ricevere gli aiuti finanziari dall'Ue dopo il termine dell'attuale programma di salvataggio in scadenza il 28 febbraio, evitando il rischio di ritrovarsi con le casse vuote. Secondo indiscrezioni, nel documento inviato da Atene ci sarebbero precisi impegni riguardo al risanamento della sua situazione finanziaria, ma sarebbe tenuto fuori il cosiddetto "memorandum" della Troika (Ue, Fmi, e Bce), ovvero le misure di austerity imposte dai creditori internazionali e rifiutate programmaticamente dal nuovo governo di Tsipras. Atene si impegnerebbe, tuttavia, ad avere valutazione di controllo da parte delle "istituzioni" (come ora vengono chiamate nei documenti di Atene la Commissioni Europea, la Bce e il Fmi). Il quotidiano greco conservatore Kathimerini, prima che venisse annunciata la formalizzazione della richiesta di Atene, aveva riferito che il governo ellenico stava valutando di chiedere un'estensione del "Master Financial Assistance Facility Agreement", nome ufficiale del contratto di prestito da parte della European Financial Stability Facility. Tuttavia, evidenziava il giornale, quel contratto di prestito prevede l'erogazione di assistenza finanziaria a patto che Atene onori i termini del cosiddetto memorandum, che include le riforme economiche per le quali si era impegnato il precedente governo e che l'attuale esecutivo a guida Syriza aveva contestato. Questo compromesso, sempre secondo Kathemerini, avrebbe soddisfatto entrambe le parti permettendo al governo greco di evitare di utilizzare la frase "estensione del programma esistente" e ai creditori di evitare di usare l'espressione 'loan agreement'. Ma secondo il quotidiano "in sostanza ci sarebbe poca differenza con l'estensione già chiesta" dall'ex premier Antonis Samaras.
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