lunedì 20 febbraio 2012
​I ministri delle Finanze della zona euro, che si riuniranno all'Eurogruppo questo pomeriggio, sembrano orientati a dare il via libera ai nuovi fondi destinati al Paese ellenico.
Lettera di Monti e altri 11 leader europei all'Ue: insistere sulla crescita
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​I ministri delle Finanze della zona euro, che si riuniranno all'Eurogruppo questo pomeriggio, sembrano orientati a dare il via libera al secondo pacchetto di aiuti alla Grecia, e a tracciare così una riga su una vicenda che si è trascinata per oltre quattro mesi, provocando forti tensioni sociali ad Atene e tenendo in continua fibrillazione i mercati finanziari.Dalla conference call preparatoria di ieri, cui hanno partecipato alti funzionari dei dicasteri delle Finanze dei paesi della zona euro e della Banca centrale europea, è infatti emersa la volontà prevalente di dare il disco verde definitivo, nonostante alcuni Stati - Germania, Olanda e Finlandia in testa - restino fortemente scettici sulla capacità effettiva di Atene di rispettare gli impegni sui tagli al bilancio e sulle riforme.«Non vedo nessuno pronto ad assumersi la responsabilità di staccare la spina all'accordo in questa fase» ha detto un funzionario europeo in contatto con i partecipanti alla conference call di domenica, specificando come, sebbene ci siano ancora delle divergenze su alcuni numeri da colmare, queste non siano così ampie da far saltare tutto.Già venerdì le rassicurazioni arrivate sull'evoluzione positiva della vicenda greca e la possibilità di un contributo delle banche centrali della zona euro avevano sostenuto gli acquisti di governativi periferici, che hanno accorciato il divario rispetto al debito core tedesco. Lo spread tra Btp e Bund a dieci anni ha terminato la seduta in a quota 367 punti base, in calo di 19 punti base rispetto alla chiusura precedente.Il nuovo pacchetto di aiuti alla Grecia non potrà superare i 130 miliardi di euro anche se restano dei nodi da sciogliere per raggiungere gli obiettivi iniziali. Lo ha detto il capo dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, al suo arrivo al vertice di Bruxelles. "Dobbiamo ancora decidere l'ammontare totale del secondo programma - ha detto - ma non possiamo superare i 130 miliardi di euro". Sull'approvazione del piano c'è ottimismo ma, ha aggiunto, "bisogna ancora definire quali misure il settore pubblico può associare alla soluzione globale. E bisogna ancora chiarire gli ultimi dettagli della partecipazione del settore privato".OBIETTIVO DEBITO PIL AL 120% ENTRO 2020La maggioranza dei 130 miliardi del pacchetto di salvataggio saranno utilizzati per finanziare lo swap dei bond e per garantire stabilità al sistema bancario: 30 miliardi saranno usati per incentivare i creditori privati a firmare l'intesa, 23 miliardi a ricapitalizzare le banche greche. Ulteriori 35 miliardi consentiranno alla Grecia di finanziare un buy-back sui bond. L'obiettivo è ridurre il rapporto debito Pil a circa il 120% entro il 2020 dal 160% attuale.
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