venerdì 5 ottobre 2012
​In un'intervista il premier sottolinea la gravità del momento: "I soldi pubblici stanno per finire. La nostra democrazia è messa a rischio dalla disoccupazione, come fu per la Repubblica di Weimar".
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​La Grecia ha fondi a disposizione per arrivare "fino a fine novembre. Poi le casse sono vuote".Lo ha detto il primo ministro greco, Antonis Samaras, in un'intervista all'Handelsblatt. Occorre sbloccare in tempi brevi il pagamento degli aiuti: "Abbiamo bisogno di più tempo per il consolidamento, ma non necessariamente di più crediti".La situazione della Grecia, secondo Samaras, è sempre più preoccupante: "La democrazia greca si trova probabilmente di fronte alla sua sfida più grande". Poi ha aggiunto che la tenuta della società "è messa in pericolo dalla disoccupazione crescente, come è stato in Germania alla fine della Repubblica di Weimar".Per il premier la società "nel suo insieme" è minacciata dai populisti dell'estrema sinistra e "da qualcosa che non si era mai visto prima nel nostro Paese: la crescita di un partito dell'estrema destra, si potrebbe dire fascista, neonazista". Alba dorata, questo il nome della formazione citata da Samaras, nei sondaggi "è già la terza forza politica in Grecia, tendenzialmente in crescita", ha ricordato il premier ellenico, che ha concluso con un monito: "Se falliamo sarà il caos. La gente sa che questo governo è l'ultima chance per la Grecia".
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