giovedì 5 gennaio 2012
​È questa la conclusione della Commission on Assisted Dying, una commissione messa insieme e finanziata da attivisti che vogliono una modifica della legge a riguardo.
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​Il suicidio assistito dei malati terminali dovrebbe essere permesso in Gran Bretagna seguendo una rigida serie di norme. È questa la conclusione di un rapporto redatto dalla Commission on Assisted Dying, una commissione messa insieme e finanziata da attivisti che vogliono una modifica della legge a riguardo.Presieduta da Lord Falconer - un avvocato ed ex ministro della Giustizia - e formata da esperti tra cui medico, un ex capo della polizia e l'ex presidente del Consiglio britannico dei medici, la commissione nell'ultimo anno ha sentito oltre 1.300 persone.Nel rapporto essa conclude che il suicidio assistito dovrebbe essere permesso nel caso il malato sia maggiorenne, in condizioni terminali e con meno di 12 mesi da vivere. La sua scelta deve essere volontaria e la sua mente lucida. Prima che il suo caso venga approvato, la persona dovrebbe essere visitata in maniera indipendente da due medici. Il rapporto sconsiglia anche l'eutanasia vera e propria: a somministrarsi il farmaco dovrebbe essere infatti il malato stesso, non un'altra persona.
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