mercoledì 1 marzo 2017
L'annuncio del ministro alla Pubblica istruzione. Antonia Tully (Safe school): così si dice che i genitori non sono le persone giuste per educare i figli.
Educazione sessuale obbligatoria a scuola dai 4 anni
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L’educazione sessuale sarà obbligatoria in tutte le scuole del Regno Unito sin dalla più tenera età. «A tutti i bambini, dall’età di quattro anni – ha annunciato il ministro della Pubblica istruzione Justine Greening – verrà insegnato il significato del sesso e quello di una relazione sana e sicura».

Ai genitori sarà offerta l’opzione di ritirare i propri figli da queste lezioni. Fino a oggi l’educazione sessuale era obbligatoria solo nelle scuole gestite dalle amministrazioni locali ma non in quelle – le private per esempio – non tenute a seguire i piani di studi nazionali. «D’ora in poi – ha chiarito la Greening – tutte le scuole saranno legate a quest’obbligo».

Le lezioni sono state studiate in base all’età, e se alle elementari verranno spiegati i princìpi basilari su come difendersi da minacce esterne o su cosa significhi essere in una coppia, nelle scuole secondarie l’enfasi sarà sui rapporti sessuali, su come proteggersi dalle malattie trasmesse sessualmente e dalle minacce del Web. Il governo si riunirà per discutere cosa sarà insegnato durante le lezioni, mentre sarà aperta una consultazione pubblica sull’argomento. È possibile che le lezioni, come ha suggerito un portavoce della Pubblica istruzione, verranno impartite a cominciare dal settembre 2019.

Le linee guida per l’educazione sessuale attualmente insegnata nelle scuole statali, ha sottolineato la Greening, «sono state introdotte nel 2000 e sono ormai datate. Non coprono per esempio i rischi che corrono i ragazzi di oggi, tra i quali cyberbullismo, sexting e come stare sicuri online». La notizia è stata accolta con entusiasmo da Russel Hobby segretario del sindacato degli insegnanti Naht secondo il quale «era ora che ai ragazzi venissero insegnati i mezzi per proteggersi dalle sfide che affrontano quotidianamente».

Ma per Antonia Tully, direttrice di Safe at School, il provvedimento sarebbe «assolutamente tragico». «I genitori – ha detto – non avranno alcun potere di proteggere i figli dall’esposizione a immagini sessuali, e sappiamo bene che le scuole elementari ne sono già piene. Senza contare che lo Stato non può salvaguardare i bambini nello stesso modo in cui fanno i genitori, né può sostituirsi alla famiglia. Questa iniziativa invia ai genitori un messaggio sbagliato, vale a dire che non sono le persone giuste per spiegare ai figli cosa sia il sesso».

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