giovedì 15 dicembre 2016
Prima udienza per il governatore cristiano Ahok che rischia sino a 5 anni di carcere per aver sostenuto che il Corano non vieta ai musulmani di votare per lui.
Il governatore di Giacarta a processo per blasfemia
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Ha fatto fatica a trattenere le lacrime durante la prima udienza del processo in diretta tv che lo vede accusato di blasfemia, Basuki Thahaja Purnama, detto Ahok, primo governatore cristiano di Giacarta in più di 50anni. Decine di islamisti hanno manifestato all'esterno dell'aula chiedendo il carcere per il governatore (rischia fino a 5 anni) nel processo che per molti osservatori mette alla prova la tolleranza religiosa in Indonesia, il Paese musulmano più popoloso del mondo, considerato bandiera di un islam moderato che si sta però via via degradando sulla scia del recente aumento di attacchi contro le minoranze, in particolare quella cristiana.

Oriundo di due minoranze (oltre a essere cristiano è di etnia cinese) Ahok ha causato una ondata di proteste con le sue dichiarazioni sull'Islam dello scorso settembre, nel pieno della campagna per le elezioni di febbraio 2017: in un video in cui ha annunciato la sua candidatura per il secondo mandato, il governatore ha citato il versetto di una sura del Corano, affermando che ogni cittadino indonesiano ha il diritto di votare per lui, mentre alcuni teologi musulmani sostengono che, secondo il testo sacro, solo un musulmano può guidare altri musulmani. Ahok, nonostante le scuse, non è mai riuscito a placare le proteste, che il 4 novembre sono sfociate in tragedia con un morto e decine di feriti negli scontri con la polizia."Sono cresciuto tra i musulmani, non è possibile che abbia intenzionalmente insultato l'Islam, perché ciò significherebbe mancare di rispetto alle persone che amo e apprezzo", ha affermato in aula.

Secondo il presidente riformatore indonesiano Joko Widodo, predecessore di Ahok fino all'elezione a capo di Stato nel 2014, la manifestazione del 4 novembre è stata strumentalizzata, nel quadro della campagna politica per le elezioni di febbraio nella capitale economica e politica del Paese, da alcuni elementi dell'opposizione che fanno capo all'ex presidente Susilo Bambang. Ahok, considerato il favorito, dopo quell'episodio ha visto calare la sua popolarità e negli ultimi sondaggi è scivolato in seconda posizione dietro Agus Harimurti Yudhoyono, musulmano e primogenito dell'ex presidente. Il processo è stato aggiornato al 20 dicembre.

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