sabato 14 maggio 2016
​Nel Centro Nostra Signora della Pace, il "Giardino della misericordia"è stato realizzato con i fondi raccolti nel padiglione della Santa sede ad Expo. Darà lavoro a 15 tra profughi iracheni e giordani disoccupati.
Ad Amman un oliveto voluto da Francesco
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Quindici lavoratori scelti tra profughi iracheni e giordani disoccupati: saranno loro i custodi dei 600 ulivi piantati nel "Giardino della misericordia" nel centro Nostra Signora della pace, ad Amman. Si tratta di un progetto di agricoltura sostenible fortemente voluto da Papa Francesco e realizzato grazie ai fondi raccolti nel padiglione Città della Santa Sede di Expo 2015.

Il giardino è stato inaugurato giovedì scorso alla presenza del patriarca Latino di Gerusalemme, Fouad Twal e di monsignor Alberto Ortega Martin, nunzio apostolico in Giordania e Iraq. Con loro anche monsignor Segundo Tejado Munoz, sottosegretario del pontificio consiglio Cor Unum (il dicastero vaticano per la carità che ha coordinato l'iniziativa) e il presidente di Caritas Giordania Wael Suleiman.

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"Il giardino della misericordia non è solo il luogo in cui i rifugiati e le persone bisognose possono trovare un lavoro e un salario - spiega Ortega Martin - ma può anche diventare un luogo di dialogo e di incontro tra persone di religioni diverse, secondo quando è stato scritto da Papa Francesco nella bolla di indizione del Giubileo straordinario della misericordia" Stando a quanto riportato dal sito cattolico giordano www.abouna.org il Giardino della misericordia è solo il primo di diversi progetti messi in cantiere dalla Caritas giordana, intenzionata a realizzare altre iniziative simili a Madaba, Zaqrqa e Fuheis a favore dei rifugiati e delle famiglie giordane indigenti. il Giardino della misericordia è solo il primo di diversi progetti messi in cantiere dalla Caritas giordana, intenzionata a realizzare altre iniziative simili a Madaba, Zaqrqa e Fuheis a favore dei rifugiati e delle famiglie giordane indigenti.

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