lunedì 19 settembre 2016
Giappone, boom di centenari. Il governo taglia sui regali
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Non è un paese per vecchi, il Giappone. Semmai per centenari. Se superi i 65 anni ti tocca lavorare. Ma appena tocchi i 100 ti festeggia il governo, con gli auguri autografi del primo ministro e un calice d'argento. Ora però il sistema è in crisi, perché i centenari sono troppi. E Tokyo ha deciso di sostituire l'argento massiccio con una banale argentatura. Sarà il cibo (tutto verdura e pesce), sarà la nota affezione nipponica al lavoro (che il pensionamento faccia male?), sarà il rigore dell'etica unito ai benefici della meditazione zen (ma i giapponesi la praticano?), fatto sta che negli ultimi cinquant'anni la longevità del Sol Levante ha conosciuto un'autentica impennata. Se nel 1963 furono in 153 a festeggiare con 100 o più candeline, oggi il numero dei centenari è salito a 65.692. Troppo oneroso per le casse statali regalare a ciascuno una coppa per il sake (il liquore nazionale) in argento. Pertanto il governo è corso ai ripari, riducendo le dimensioni della coppa, ma soprattutto sostituendo al metallo prezioso uno vile, tuffato in un bagno d'argento. È questo il dono che ricevono il 19 settembre, festa nazionale per il Rispetto della terza età, i nuovi centenari. Spesa complessiva: 150 milioni di yen (436mila euro), circa la metà dello scorso anno. I nuovi centenari sono 31.747, il 4,5% in più del 2015. Il record di longevità spetta a una donna di 116 anni, Nabi Tajima residente a Kagoshima, e a un uomo di 112, Masamitsu Yoshida residente a Tokyo. Stando alle rilevazioni del ministero degli Affari interni, gli over 65 costituiscono oltre un quarto della popolazione (26,5%).Secondo l'Istituto nazionale di ricerca e uno studio della Previdenza sociale, con l'attuale andamento demografico (risultato di bassa natalità e politiche avverse all'immigrazione) nel 2060 gli ultra 65enni costituiranno oltre il 40% degli abitanti. Ma non si immagini uno stuolo di pensionati. I dati diffusi dal ministero dicono che il 52,2% degli uomini e il 31,6% delle donne tra i 65 e i 69 anni lavorano ancora.Un consiglio, per il bene del Giappone: ben vengano gli omaggi ai centenari (e tanto di cappello ai meriti del sushi), ma una coppetta anche piccola, magari in plastica colorata, ai nuovi nati gliela vogliamo dare? In un paese di vecchi, la meriterebbero.
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