giovedì 17 marzo 2011
Fallito il tentativo di buttare acqua sulla centrale con gli elicotteri per l’alto livello di radioattività, anche l'ipotesi di usare un gigantesco idrante è finita nel nulla. L'ambasciata italiana rinnova l'invito ai connazionali a lasciare il Giappone. Rischio blackout. Si muove Obama: il Pentagono pronto a offrire assistenza.
- Il Giappone davanti alla tv cerca briciole di normalità
- «Conto» da 200 miliardi, ma le aziende sono in piedi
- Referendum nucleare, l'incubo di Berlusconi
TV2000 - Tokio: video intervista a missionario del Pime
- La Caritas già in azione: come contribuire
COMMENTA E CONDIVIDI
Il presidente americano Barack Obama farà oggi una dichiarazione sulla crisi nucleare in Giappone alle 15.30 ora locale (21.30 ora italiana). Lo ha comunicato la Casa Bianca. La notte scorsa Obama ha parlato con il primo ministro giapponese Naoto Kan sulle misure che gli Stati Uniti stanno adottando per garantire la sicurezza dei propri cittadini in Giappone. Gli Usa hanno chiesto agli americani che si trovano nel raggio di 80 chilometri dalla centrale nucleare di Fukushima di lasciare la zona, mentre le autorità giapponesi lo chiedono ai propri cittadini che si trovano nel raggio di 20 chilometri. Gli Stati Uniti hanno inoltre proposto di rimpatriare gli americani da tre città giapponesi.Il Pentagono è pronto ad offrire assistenza: lo ha dichiarato un portavoce del dipartimento della Difesa, il colonnello David Lapan. "Le forze americane nel Pacifico stanno valutando la situazione e siamo pronti a rispondere e fornire aiuti di emergenza se ci verranno chiesti", ha detto Lapan, precisando che nessuna richiesta è giunta per il momento. Tra i mezzi che il Pentagono potrebbe mettere a disposizione, ci sono diverse navi, tra cui i due mezzi anfibi Essex et  Boxer, due porta-elicotteri con a bordo centinaia di Marine, oltre al Blue Ridge, la nave ammiraglia della settima flotta Usa, pronta a trasportare aiuti di emergenza, e la Tortuga, che si trova già nei pressi del Giappone.  Infine, la portaerei Ronald Reagan, con un'ottantina di aerei ed elicotteri, si trova nel Pacifico orientale diretto verso la Corea del sud, ma è pronto a recarsi in Giappone se necessario.SEMPRE ALLARME A FUKUSHIMAIl morso del terrore non abbandona il Giappone prostrato da un’emergenza che sembra non conoscere fine. La “guerra” continua a combattersi attorno all’impianto di Fukushima, mentre il numero dei dispersi schizza a quota 20mila, con 5.321 morti accertati. Ancora incendi, ai reattore 3 e 4. E ancora scosse violente. È soprattutto il reattore 4 a preoccupare. Per il responsabile della Commissione nucleare Usa Gregory Jaczko le radiazioni intorno alla centrale sono «letali». Fallito il tentativo di raffreddare il reattore lanciando acqua dal cielo con gli elicotteri e anche quello di irrorare l'impianto con un potente idrante. Troppe le radiazioni, gli interventi non hanno potuto avere luogo. Che la situazione sia sempre più tesa, si intuisce dallo sfogo del premier Naoto Kan che ha interrotto una riunione dei dirigenti della Tokyo Power Company – Tepco, che gestisce la centrale nucleare – e, infuriato per la mancanza di informazioni, ha chiesto ai dirigenti della società «cosa diavolo sta succedendo?». Allarme blackout: il Paese rischia di subire interruzioni generalizzate della somministrazione di ci corrente elettrica se non saranno ridotti i consumi. Il monito è stato lanciato lanciato da Banri Kaieda, ministro nipponico per l'Economia, il Commercio e l'Industria. "L'equilibrio tra domanda e offerta di elettricità è già molto difficile", ha avvertito Kaieda facendo riferimento ai problemi legati alla centrale nucleare di Fukushima e ai danneggiamenti alla rete provocati dal terremoto di venerdì scorso e dal conseguente tsunami.L'ambasciata italiana a Tokyo "rinnova vivamente l'invito ai connazionali di allontanarsi dalle quattro prefetture colpite dallo tsunami, dalle prefetture a nord della capitale e dalla stessa capitale". Per quanto riguarda i dati delle misure di radioattività ambientale riportate dal governo metropolitano di Tokyo - informa il sito dell'ambasciata - vengono confermati "valori compatibili con quelli normalmente registrati in città.Ieri i giapponesi hanno potuto seguire in tv le immagine dell’elicottero bimotore che volava sulla centrale. L’obiettivo era sganciare acqua. Fallito. Troppo alto il livello delle radiazioni attorno alla centrale. Due gli incendi registrati. A lungo una fitta nube di vapore è fuoriuscita dalla centrale. I tecnici hanno così deciso di ricorrere a una nuova “strategia”: irrorare il reattore con un potente getto d’acqua, ricorrendo a un mega-idrante montato su un camion. Il personale della centrale, compresi i 50 “eroi” che da giorni stanno combattendo per evitare la tragedia nella tragedia, hanno dovuto lasciare l’impianto per un’impennata nei livelli della radiazione. Solo in un secondo momento sono potuti rientrare. La Francia ha fatto sapere di considerare «cruciali» le prossime 48 ore nella centrale, non escludendo che nel peggiore scenario si tratti di un disastro più grave di Chernobyl. Gli Usa hanno annunciato che un drone, un aereo senza pilota, ispezionerà la centrale.A quasi una settimana dal terremoto la situazione nelle centrale appare drammaticamente incerta. Nel reattore 1 sono riprese le operazioni volte al raffreddamento con acqua marina e boro (un “assorbitore” di neutroni e utilizzato per fermare gradualmente la reazione), iniettati nel contenitore primario attraverso le condotte del sistema antincendio. Nel reattore 2 il sistema di raffreddamento è interrotto e il nocciolo ha rischiato di surriscaldarsi e di fondere. Di conseguenza sono state messe a punto le operazioni per iniettare acqua marina e boro per raffreddare il combustibile. Nel reattore 3 sono riprese le operazioni volte a raffreddare il nocciolo. Infine la reattore 4 dopo il nuovo incendio, con rilascio di radioattività pari a 400 microsievert/ora, nella piscina di soppressione, ossia nella struttura a forma di ciambella che si trova alla base del contenitore secondario del reattore.Si è anche scatenata una “guerra” di dichiarazioni. Per il commissario europeo per l’Energia, Guenther Oettinger «nelle prossime ore corriamo il rischio di assistere a una nuova catastrofe» alla centrale di Fukushima dove la situazione «è fuori controllo». Oettinger si è detto convinto che «il nuovo incidente potrebbe coinvolgere la città di Tokyo con i suoi 35 milioni di abitanti». Per il capo dell’Agenzia atomica russa, Serghiei Kirienko, «la crisi nucleare si sta sviluppando secondo lo scenario peggiore». Frena invece l’Aiea: per il capo l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Yukiya Amano «non è il momento di dire che le cose siano fuori controllo».Di tutt’altro tenore le affermazioni ufficiali che provengono da Tokyo. Il portavoce del governo giapponese, Yukio Edano, ha detto di ritenere «improbabile che si siano verificati gravi danni alla gabbia di contenimento» dei reattori.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: