giovedì 16 aprile 2015
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Il quartiere è sporco e trascurato? Niente paura: ci pensano i ragazzi a dare una bella ripulita. Di per sé, l'idea non è nuova. Ma è sempre benvenuta. Soprattutto se questo accade a Gerusalemme Est. A chi è rimasto fermo all'immagine dei ragazzi palestinesi che scagliano sassi contro i carri armati, il suggerimento è di sostituirla con quelle recenti degli studenti di Gerusalemme Est che raccolgono rifiuti nelle vie di Salah al-Din, al-Zahra e del compound di al-Aqa. Arrivando a spazzare la pubblica strada davanti alla Porta di Damasco, che immette nella Città Vecchia.

L'evento, sostenuto da Oxfam e finanziato dall'Ue, si chiama "Cleaner and Healthier Jerusalem" e ha mobilitato gli studenti di 15 scuole di Gerusalemme Est, nonché diverse organizzazioni palestinesi.

"Lo scopo di questa campagna è diffondere due messaggi" commenta il coordinatore della campagna, Mohammad Iskafi. "Il primo è che i palestinesi che vivono a Gerusalemme mantengono la loro città pulita e salubre. Il secondo è indirizzato alla municipalità di Gerusalemme, che dovrebbe fornire ai palestinesi che vivono a Gerusalemme servizi dello stesso livello di quelli forniti agli israeliani. Noi avvertiamo che non c'è uguaglianza".

Le aree palestinesi, spiega l'Oxfam, "sono caratterizzate da strade dissestate, pulizia scarsa o totalmente assente e un sistema di fognature limitato". E questo nonostante che i palestinesi di Gerusalemme paghino il 39% delle tasse comunali mentre la municipalità "spende solo il 10% del suo budget nei loro quartieri", denuncia Oxfam.

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