giovedì 6 febbraio 2020
Si tratterebbe in gran parte di soldati. Il gruppo fondamentalista: «Risposta al piano di Trump». Ucciso anche accoltellatore palestinese. Altri scontri in Cisgiordania: 2 giovani vittime dei soldati
La polizia israeliana sul luogo dell'attacco di ieri notte a Gerusalemme

La polizia israeliana sul luogo dell'attacco di ieri notte a Gerusalemme - Ansa

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Quindici persone (si tratterebbe di militari in libera uscita) sono rimaste ferite, una in maniera grave, ieri notte nel centro di Gerusalemme, dopo che un'auto ha fatto irruzione in un locale molto frequentato della Città Santa. Secondo la polizia si tratterebbe di un “atto terroristico”. La vettura è stata ritrovata stamane nella città di Beit Jala, in Cisgiordania, a circa 10 chilometri a sud della città santa. L'aggressore era subito fuggito dal luogo dell’incidente.

Le autorità israeliane avrebbero identificato il responsabile, di cui non hanno però diffuso le generalità, e hanno avviato le ricerche nei territori occupati. "È solo questione di tempo - e neppure tanto - ma prenderemo l'aggressore. Il terrorismo non ci sconfiggerà, saremo noi a vincere", ha subito detto il premier Benjamin Netanyahu. Hamas ha definito l’accaduto "una risposta tangibile al piano americano" per la pace in Medio Oriente. "L'operazione di resistenza nel centro di Gerusalemme occupata è una risposta tangibile da parte del nostro popolo al piano per distruggere Trump", ha detto il portavoce di Hamas Hazem Qassem in un comunicato.

Sempre a Gerusalemme, stamani un agente di polizia è stato ferito da spari in un attacco nei pressi di una porta di ingresso alla Spianata delle Mosche (Monte del tempio per gli ebrei) in Città Vecchia a Gerusalemme. Lo dice la polizia secondo cui l'agente non sarebbe grave e "il terrorista è stato neutralizzato". Secondo la versione dei media, l'aggressore è stato ucciso dalla reazione degli altri poliziotti.

Ieri un manifestante palestinese di 17 anni era rimasto ucciso ad Hebron, in Cisgiordania, nel corso di scontri con l'esercito israeliano. Gli scontri - avvenuti nell'area di Bab al-Zawiya, nel centro città - hanno visto il lancio di pietre contro i soldati israeliani che hanno risposto, secondo i media palestinesi, "con proiettili di gomma e veri". Fonti israeliane hanno fatto sapere che il manifestante stava lanciando bottiglie incendiarie molotov. Questa mattina, invece, un manifestante palestinese Yazan Munther Abu Tabikh (19 anni) è stato ucciso in violenti scontri con l'esercito israeliano nei pressi del campo profughi di Jenin in Cisgiordania. Lo ha detto la Wafa secondo cui ci sono stati altri 7 feriti. Gli scontri sono avvenuti - ha fatto sapere l'esercito israeliano - nel corso della demolizione della casa di Ahmad Qanba, un palestinese coinvolto nell'uccisione a gennaio del 2018 del rabbino Raziel Shevach.

A Gerusalemme, invece, un altro fatto di sangue ha surriscaldato la mattinata. Un palestinese è stato ucciso nei pressi della Porta dei Leoni nella Città Vecchia dopo aver tentato accoltellare agenti di polizia israeliani. Nell'aggressione un agente della polizia di frontiera israeliana è rimasto lievemente ferito a una mano, riporta la stampa locale.

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