lunedì 20 febbraio 2012
​L'accordo sul suo nome è il segnale chiaro di una sconfitta per la cancelliera. La Cdu era contraria alla candidatura del pastore evangelico (nella foto), attivista per i diritti civici nella ex DDr, presidente dell'ente federale per l'esame e la custodia degli archivi della Stasi dal '90 al 2000.
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​Il futuro presidente della Repubblica federale tedesca sarà il pastore protestante Joachim Gauck: lo ha presentato la cancelliera Angela Merkel, dopo aver ceduto alle forti pressioni dell'opposizione e degli alleati liberali. Gauck aveva perso la partita con Christian Wulff nel maggio 2010, quando l'ormai ex presidente, fortemente voluto dalla Merkel, sostituì il dimissionario Horst Kohler. L'accordo sul suo nome è il segnale chiaro di una sconfitta per la cancelliera. La Cdu, partito della Merkel, era contraria alla candidatura di Gauck, pastore evangelico, attivista per i diritti civici nella ex DDr, presidente dell'ente federale per l'esame e la custodia degli archivi della Stasi dal '90 al 2000, appoggiato nel 2010 da Verdi ed Spd contro Wulff. Sceglierlo ora significa ammettere implicitamente che due anni fa fu presa la decisione sbagliata.Per questo motivo il partito si è opposto, incontrando però la resistenza dei liberali, che hanno di fatto messo il veto sulle alternative. Alle 21.15, in una conferenza stampa in cancelleria, la Bundeskanzlerin ha presentato il designato, che dovrà essere ora eletto dal Parlamento in seduta plenaria. Accanto a lei, i leader dei partiti di governo e di opposizione. «In questa situazione - ha detto la Merkel - era importante proporre un candidato comune».La cancelliera ha sottolineato che le trattative sono state «intense e le proposte diverse». Soffermandosi poi sul profilo dell'attivista che contribuì a rendere pacifica la rivoluzione che portò alla disgregazione della DDr. «Vi prego di non aspettarvi che io sia un superman o un uomo senza errori», ha detto Gauck, che succede a due presidenti dimissionari travolti appunto dai loro "errori". «La cosa più toccante - ha detto - è che un uomo che è stato per 50 anni in una dittatura sia chiamato al vertice dello Stato».Per l'Fdp e l'opposizione Gauck è la persona giusta per recuperare la fiducia dei tedeschi in una istituzione finita da mesi nell'occhio del ciclone, per la campagna mediatica esplosa contro Wulff, nella quale sono emersi gli scandali di un presidente "sbagliato".  Wulff si è dimesso tree giorni fa, in seguito alla richiesta della Procura di Hannover di revocare all'ex presidente l'immunità per poter indagare su un presunto scambio di favori con un amico imprenditore, che risalirebbe al periodo in cui era alla guida del Land della Bassa Sassonia. Wulff ha lasciato subito dopo l'annuncio delle dimissioni il castello di Bellevue, sede della presidenza a Berlino, ed è tornato ad Hannover.JOACHIM GAUCK, PROFESSORE DI DEMOCRAZIA
Di sé ha detto di «non essere Superman: non aspettatevi che non faccia errori». «Un professore di democrazia» lo ha definito invece la cancelliera tedesca Angela Merkel nella conferenza stampa in cui ha accettato la sua candidatura a presidente della Repubblica, assicurandogli di fatto l'incarico. Nato a Rostock, in Meclemburgo-Pomerania Anteriore (nord-est), nel 1940, Joachim Gauck, gode in Germania di una grande popolarità e di una riconosciuta autorità morale. Pastore luterano nella Germania dell'Est, sfruttò la sua posizione per difendere i diritti umani e nel 1989, prima della caduta del Muro di Berlino, divenne il portavoce del collettivo di oppositori Nuovo Forum della sua città. Dopo la riunificazione, nel 1990 fu scelto per guidare l'ente federale per l'esame e la custodia degli archivi della Stasi (l'ex polizia segreta della Repubblica federale tedesca). Un incarico che svolse fino al 2000, diventando il simbolo del lavoro tedesco sull'ex dittatura comunista. Nel 2010 è stato candidato alla presidenza dei socialdemocratici e dei Verdi, ma gli fu preferito il candidato della stessa Merkel, Christian Wulff. A oggi è presidente dell'associazione Contro l'oblio - Per la democrazia, che si batte contro gli estremismi politici, il razzismo, la xenofobia e l'esclusione delle minoranze. «Forse, nel cuore della notte riuscirò a essere felice, ma per ora sono solo confuso», ha concluso in serata, emozionato ma sorridente, il suo primo intervento da quasi presidente.
 
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