giovedì 22 ottobre 2020
Secondo il centro epidemiologico tedesco Robert Koch Institut, la diffusione del virus rischia di sfuggire di mano. In Francia preoccupa l'aumento dei ricoverati in terapia intensiva
Tampone a Berlino

Tampone a Berlino - Ansa

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MORTO DI COVID IL PRIMO VESCOVO POLACCO

E' monsignor Bogdan Wojtuś, vescovo ausiliare emerito di Gniezno, deceduto ieri all’età di 83 anni, la prima vittima del Covid tra i vescovi polacchi. Il vescovo era ricoverato in un ospedale a Poznań da quattro giorni. Alla famiglia e ai fedeli dell’arcidiocesi è giunto il messaggio di cordoglio del presidente della Conferenza episcopale polacca (Cep), monsignor Stanisław Gądecki, anch’egli positivo al Covid-19.

“Ha dedicato tutta la sua vita al servizio di Cristo come sacerdote, studente dell’Università Cattolica di Lublino, vicario, impiegato della Curia di Gniezno, docente e rettore del Seminario maggiore e dell’Istituto teologico a Gniezno, poi dell’Istituto di cultura cristiana a Bydgoszcz, e infine come vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Gniezno”, con queste parole il vescovo Wojtuś è stato ricordato nelle parole di monsignor Gądecki.
Mentre nel mondo si supera la quota quarantun milioni con Stati Uniti, India e Brasile in situazioni critiche la Polonia, ha registrato oltre 10mila contagi giornalieri. L'ultimo bollettino ufficiale parla, infatti, di 10.040 nuovi casi positivi al coronavirus, il numero più alto dall'inizio della pandemia. Varsavia ha aperto il suo stadio perche divenisse un grande ospedale Covid e ha introdotto nuove misure tra le quali l'obbligo dell'uso della mascherina in pubblico e una diminuzione del tetto massimo di persone per le riunioni.

NUOVE RESTRIZIONI IN FRANCIA

"La seconda ondata è qui. Stiamo assistendo a una progressione rapida e molto preoccupante dell'epidemia in tutti i paesi d'Europa. Nessuno è risparmiato. La situazione è grave, è grave in Europa, è grave in Francia". Lo ha detto in conferenza stampa il primo ministro francese Jean Castex annunciando le nuove misure restrittive per frenare la circolazione del Covid-19. "Le prossime settimane saranno dure", "il mese di novembre sarà difficile", ha concluso il presidente del Consiglio prima di dare la parola al ministro della Salute Olivier Véran.

In Francia il coprifuoco viene esteso da domani a 54 Dipartimenti e riguarderà 46 milioni di abitanti. Il divieto di spostamenti varrà sempre dalle 21 alle 6 per un periodo di 6 settimane. Le misure entreranno in vigore a partire da venerdì a mezzanotte e riguarderanno 46 milioni di persone (i francesi sono 67 milioni). Anche la Polinesia dovrà osservare le nuove restrizioni.

Castex ha precisato che le nuove regole verranno riviste la prossima settimana e potrebbero diventare anche più severe. Oltralpe i casi da Covid-19 sono progrediti del 40%, arrivando a 251 persone contagiate su 100.000. Il tasso di riproduzione del virus, ha precisato il primo ministro francese, si situa intorno all'1,35. I casi sono raddoppiati in quindici giorni e sono colpite tutte le fasce d'età, in particolare, gli over 65. In Francia "vengono diagnosticati più di 1.000 infetti ogni ora del giorno e della notte" e, se il trend continuerà nelle stesse proporzioni, si arriverà a "più di 50.000" positivi al giorno, ha detto ancora Castex.

"La situazione in generale è diventata molto seria. Tuttavia, al momento abbiamo ancora la possibilità di rallentare un'ulteriore diffusione del virus". È stato Lothar Wieler, il presidente del Robert Koch Institut, il centro epidemiologico tedesco, ad avvertire della gravità della situazione in Germania. In una conferenza stampa Wieler ha ammesso che "il virus può sfuggire di mano" ma ha aggiunto che "le condizioni per rallentare" lo sviluppo della pandemia ci sono ancora e consistono nel rispetto delle regole. Oggi il Koch Institut ha segnalato 11.287 nuovi contagi in Germania nelle 24 ore. Si tratta del record assoluto dall'inizio della pandemia. Il picco più alto finora era quello di 7.830 infezioni registrato sabato scorso. Il numero complessivo delle infezioni è di 392.000 casi e di 9.905 decessi dall'inizio della pandemia.

La Germania ha anche indicato 12 regioni italiane fra le zone "a rischio" di provenienza per chi arriva in Germania. Si tratta di Alto Adige, Valle d'Aosta, Umbria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Veneto, Lazio, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Sardegna. L' avviso di viaggiò entrerà in vigore a partire dalle ore 24 di venerdì. Per chi entra in Germania dalle aree dichiarate a rischio scatta l'obbligo di quarantena.

SPAGNA E FRANCIA OLTRE UN MILIONE DI CONTAGI

La Spagna, con 1.005.295 contagi, e la Francia, con 1.000.369 casi, sono diventati i primi Paesi europei a superare il triste record di un milione di infezioni.

Secondo i dati elaborati dalla Johns Hopkins University, la Francia è il settimo Paese al mondo a registrare oltre un milione di contagi. Nel bilancio globale, i Paesi con maggiori casi confermati sono Stati Uniti, India, Brasile, Russia, Argentina, Spagna e, appunto, la Francia.

Impennata di casi in In Croazia dove sono stati registrati 1563 nuovi contagi, la metà dei quali nella capitale Zagabria, che ha visto raddoppiare il numero dei malati nel giro di 24 ore, passando da 337 a 705. Casi in aumento anche nella vicina Slovenia, con 1.663 nuovi positivi al Covid.

In Russia, nelle ultime 24 ore, sono stati registrati altri 15.971 casi di coronavirus, in leggero aumento rispetto a ieri, e 290 morti, pochi meno dei 317 decessi del giorno precedente. Il ministro della Salute ha annunciato che si isolerà dopo che un membro della sua famiglia è risultato positivo.

Gli ultimi dati mondiali sul Covid parlano di 41,35 milioni di contagiati e di 1.132.729 morti in 210 paesi da quando il virus si è manifestato per la prima volta in Cina nel dicembre 2019.

IN TERAPIA INTENSIVA L'EX PREMIER BELGA SOLPHIE WILMES

E’ in terapia intensiva per colpa del Covid-19 Sophie Wilmès, 45 anni, che fu premier in Belgio durante la prima fase della pandemia. Wilmès, che è, in questo momento, ministro degli esteri, è risultata positiva la scorsa settimana ed era in auto isolamento. “E’ cosciente e in grado di comunicare e la sua condizione è stabile”, ha detto la sua portavoce.

Con 10.539 morti legate al virus dall'inizio della pandemia, il Belgio è il secondo Paese al mondo che conta il maggior numero di morti in rapporto alla sua popolazione. Il tasso di positività, ovvero la proporzione di persone positive sul numero di tutte quelle che hanno fatto il tampone, ha ora raggiunto il 16,3% su scala nazionale e il livello record del 24,5% nella regione di Bruxelles.

QUASI OTTO MILIONI DI CONTAGI IN INDIA

Con altri 55.839 casi di coronavirus, l'India ha superato la soglia dei 7,71 milioni di contagi dall'inizio dell'epidemia. Il numero dei decessi è aumentato di 702 unità a 116.616. In settembre si è assistito a un calo delle infezioni ma gli esperti hanno lanciato l'allarme con l'avvicinarsi della stagione delle festività. L'India resta il secondo Paese al mondo per contagi dopo gli Stati Uniti dove vi sono 8,3 milioni di contagi.

BUONE NOTIZIE DALLA CINA SUL FRONTE CORONAVIRUS

Nessuna nuova infezione da Covid-19 trasmessa a livello locale è stata segnalata ieri in Cina continentale, dove invece sono stati registrati altri 14 casi confermati provenienti dall'estero. Lo rende noto il bollettino odierno della Commissione Sanitaria Nazionale cinese. Altri 2 casi sospetti di Covid-19 provenienti dall'estero sono stati riportati ieri a Shanghai mentre in Cina continentale non si registrano altri decessi correlati alla seconda ondata.

Tra i nuovi casi importati dall'estero, 8 sono stati segnalati a Shanghai, 3 in Guangdong, 2 in Sichuan e 1 in Fujian. Altri 16 pazienti sono stati dimessi ieri da vari ospedali cinesi dopo essersi ripresi. Fino alla serata di ieri, la Cina continentale aveva registrato un totale di 3.167 casi di infezione arrivati da altri Paesi. Tra questi, 2.933 sono già stati dimessi da vari ospedali dopo essere guariti e 234 risultano ancora ricoverati. Non si segnalano decessi tra i casi positivi al coronavirus arrivati in Cina dall'estero.

NUOVO RECORD GIORNALIERO DI CASI IN OLANDA

In Olanda nelle ultime 24 ore oltre 8.500 persone sono risultate positive al Covid. È un nuovo record giornaliero di casi di coronavirus, nonostante il lockdown parziale decretato dalle autorità quasi una settimana fa, che ha comportato la chiusura di bar e ristoranti.








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