mercoledì 14 gennaio 2015
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Giro di vite in Germania contro i radicali islamici sospettati di voler prendere parte alla jihad, in Siria, Iraq, o altri Stati dove hanno trovato terreno fertile le reti terroristiche internazionali. Il governo della cancelliera Angela Merkel ha approvato un disegno di legge che permetterà di confiscare i documenti d'identità validi per l'espatrio, fino a tre anni, a tutti gli islamisti sotto osservazione delle forze di sicurezza. Per il ministro degli Interni, Thomas de Maiziere, non si tratta di un "mezzo risolutivo". Ma la legge "è una pietra efficace" nella costruzione di una difesa dal terrorismo, ha spiegato oggi in parlamento a pochi giorni dal massacro della redazione del periodico satirico Charlie Hebdo, costato la vita a 12 persone. La norma intende evitare da un lato l'esportazione di volontari 'foreign fighters' nelle aree in cui sono attivi lo Stato islamico (Isis), al Qaeda e altre organizzazioni terroristiche. Dall'altro Berlino punta inoltre a contenere il pericolo innescato dal ritorno in patria, o in Europa, di radicali islamici addestrati alla jihad, a uccidere e morire senza pietà. Come hanno dimostrato di sapere fare i fratelli Kouachi e Amedy Coulibaly negli attacchi terroristici in Francia della scorsa settimana. La proposta di legge - che dovrà essere approvata dal Bundestag e passare il vaglio anche del Bundesrat, la camera dei Laender - chiuderà un buco legislativo. Attualmente, infatti, le autorità tedesche possono già confiscare il passaporto ai sospettati di attività terroristiche. Tuttavia, la gran parte dei radicali islamici in possesso di una carta d'identità tedesca possono raggiungere facilmente la Turchia, per poi passare senza troppi ostacoli il confine con la Siria. I servizi tedeschi sono a conoscenza di 20 casi negli ultimi tre anni, scrive il quotidiano Die Welt, ma il fenomeno è certamente più imponente. Con la nuova legislazione, i sospettati potranno vedersi confiscare anche la carta d'identità, sostituita con un documento provvisorio con esplicito divieto di espatrio. Che tra l'altro i diretti interessati dovranno anche pagare dieci euro. Sono mesi che il governo tedesco sta preparando il giro di vite contro i radicali islamici, non direttamente collegato ai brutali attentati di Parigi. Fino a oggi circa 600 islamisti radicali sono partiti dalla Germania verso la Siria e l'Iraq. Secondo quanto reso noto dallo stesso ministro de Maiziere, circa 180 jihadisti sarebbero poi tornati. Tra questi, tenuti sotto controllo dai servizi d'intelligence, almeno 30 sarebbero pronti a portare il terrorismo anche in Germania. Il fenomeno dei 'foreign fighters' è noto anche in altri Paesi europei, Francia su tutti.
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