sabato 25 giugno 2022
Un uomo di origine iraniana è stato arrestato. Ha aperto il fuoco con due armi sulla folla davanti a due bar: 21 i feriti. Annullate le manifestazioni dell'Oslo Pryde. Si indaga per «terrorismo»
Fiori davanti all'ingresso del London Pub a Oslo dove è avvenuta la sparatoria

Fiori davanti all'ingresso del London Pub a Oslo dove è avvenuta la sparatoria - Ansa

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Due persone sono morte e almeno 21 sono rimaste ferite, molte in modo grave, in una sparatoria avvenuta l’altra notte davanti a due bar di Oslo di cui uno frequentato da gay il London Pub. La polizia ha annunciato che indaga per terrorismo e ha chiesto agli organizzatori dell'Oslo Pride di cancellare tutti gli eventi in programma in questi giorni, compresa la marcia dell'orgoglio Lgbt prevista oggi pomeriggio nella capitale. La polizia ha arrestato il presunto killer precisando che è un uomo norvegese di origine iraniana, già noto ai servizi segreti interni che si occupano dell'antiterrorismo. Due armi sono state sequestrate.

La polizia nella zona dell'attentato

La polizia nella zona dell'attentato - Ansa

"Tutto sembra indicare che è stata una sola persona a commettere questo atto", ha dichiarato il funzionario di polizia Tore Barstad durante un briefing con la stampa. L'allarme è scattato all'1.14 e il killer è stato fermato 5 minuti dopo, ha aggiunto. La presenza di forze dell'ordine è stata rinforzata in tutta la città. «Ho visto un uomo entrare con una borsa, ha tirato fuori un'arma e ha cominciato a sparare», ha riferito un testimone. «Sembrava molto determinato nel prendere la mira. Quando ho capito che era una cosa seria, ho cominciato a correre. C'era un uomo sanguinante a terra», ha raccontato una donna al quotidiano Verdens Gang. Un altro testimone citato dal giornale ha parlato dell'uso di un'arma automatica – che la polizia non ha confermato – e ha descritto la situazione come «una zona di guerra: c'erano molte persone a terra con ferite alla testa», ha detto. Un «attacco atroce e profondamente scioccante contro persone innocenti» è stato il commento a caldo del premier norvegese, Jonas Gahr Stoere.

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