mercoledì 25 novembre 2015
​Mosca ha interrotto le forniture a Kiev, per mancato pagamento. L'ad di Gazprom avverte: possibili ripercussioni. Ma l'Ue: non c'è da preoccuparsi.
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Mosca ha annunciato l'interruzione delle forniture di gas all'Ucraina, citando i mancati pagamenti da parte di Kiev. Questo potrebbe comportare dei rischi per l'arrivo del gas russo in Europa, che transita nei metanodotti dell'Ucraina. "Non sono arrivati nuovi pagamenti anticipati" dalla compagnia del gas ucraina Naftogaz, "non ci sono richieste di forniture di gas", ha dichiarato il numero uno di Gazprom, Alexey Miller, "quindi le forniture saranno interrrotte sino alla ricezione di nuovi pagamenti anticipati", in base alla formula vigente per l'invio di metano russo all'Ucraina. "La rinuncia da parte di Kiev di acquistare il gas russo crea seri rischi per il transito affidabile del gas in Europa attraverso il territorio ucraino e anche per la fornitura di gas ai consumatori ucraini per il prossimo inverno": è il monito dell'ad di Gazprom. Kiev ha cominciato a prelevare il gas dai depositi ma, ha sottolineato Miller, essi non sono riempiti a sufficienza e questo comporta rischi per il transito verso l'Europa. Le parole di Miller, che minacciano nuove tensioni tra Mosca e Kiev, arrivano nel bel mezzo della disputa sul black out elettrico in Crimea. Il 20 novembre due piloni dell'elettricità in Ucraina meridionale sono stati messi fuori uso da alcune esplosion, la penisola annessa dalla Russia si è ritrovata al buio e le forniture energetiche sono state solo parzialmente ripristinate. Kiev ha poi sospeso "i flussi di merci" diretti verso la Crimea.Tranquillizzante la reazione dell'Unione europea. "La Commissione Ue non ha nessuna preoccupazione particolare per quanto riguarda i flussi di gas dalla Russia verso l'Ucraina e non ha ulteriori commenti da fare". Così una portavoce dell'esecutivo comunitario.
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