sabato 29 giugno 2019
Chiuso il vertice di Osaka senza un nulla di fatto. L'America si sfila ancora dall'accordo sul clima. E il capo della Casa Bianca al 38° parallelo in Corea si farà fotografare con il dittatore
Donald Trump e Xi Jinping dopo il bilaterale a Osaka in Giappone (Ansa)

Donald Trump e Xi Jinping dopo il bilaterale a Osaka in Giappone (Ansa)

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Se c’è una indicazione concreta che esce dal G20 che si è concluso oggi nella metropoli giapponese di Osaka, è il dubbio sull’utilità di simili eventi davanti alla costante prevalenza degli incontri bilaterali – previsti o imprevisti - rispetto a quelli multilaterali o plenari. A confermarlo basti vedere, ancora una volta, i risultati di stallo quando non negativi riguardo a grandi temi come il clima e all’intensità con cui sono stati seguiti i “faccia a faccia” tra gli ospiti più illustri. Come quello che ha portato Trump e Putin alla volontà espressa di avviare consultazioni sul trattato Start per la riduzione delle armi di distruzione di massa, che scadrà nel 2021.
Ancor più concreto, l’atteso incontro tra i presidenti statunitense Donald Trump e cinese Xi Jinping, che ha portato, nonostante le voci belligeranti pre-vertice, a un accordo di massima sull’impegno americano a non imporre nuovi dazi all’export cinese e il riavvio dei colloqui per trovare soluzioni eque alle vertenze commerciali e economiche. Una volontà di dialogo ribadita da Xi.
In vista dell’arrivo di Trump stasera nell’alleata Corea del Sud, anche la situazione della Penisola coreana si è fatta largo.

Questa mattina, infatti, il presidente Usa ha indicato la sua disponibilità a incontrare il leader nordcoreano Kim Jong-un nella Zona smilitarizzata al confine tra Nord e Sud prima del suo rientro a Washington. Un evento, se si concretizzerà, con poche conseguenze pratiche, probabilmente, ma che rilancerebbe un dialogo bloccato dal fallimento del vertice Trump-Kim di Hanoi lo scorso febbraio e servirebbe anche al prestigio, a uso interno e internazionale, dei due capi di Stato.
“Potrei o meno vedere Kim Jong-un, vediamo quello che succede...”, ha chiarito Trump in conferenza stampa al termine del G20. Aggiungendo che “si sentirebbe a suo agio e non avrebbe problemi” a entrare nel territorio della Corea del Nord nella zona demilitarizzata per incontrarsi con Kim. Il precedente di uno atraversamento consensuale e reciproco del confine “de facto” tra i due Paesi mai definito da un trattato di pace, è stato quello che ha coinvolto Kim Jong-un e il presidente sudcoreano Moon Jae-in il 27 aprile 2018.

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