giovedì 31 marzo 2011
Il governo Kan smentisce la Tepco: necessario chiudere tutti e sei gli impianti. Non cessa nemmeno l’allarme dell’Aiea: «La situazione continua ad essere molto seria, bisogna sgomberare i villaggi nel raggio di quaranta chilometri». Il ministero dell’Industria chiede una ricognizione immediata delle 50 centrali ancora in attività.
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La situazione nella centrale di Fukushima 1, a 220 chilometri da Tokyo, sta precipitando sempre più nell’emergenza. L’analisi del mare, 300 metri al largo dell’impianto, ha fornito ieri un valore di unità di iodio radioattivo di 3.355 volte superiori alla norma. Un rilevamento, come quelli che riguardano la dispersione di plutonio nel terreno in almeno 5 punti nella centrale, che allarma le autorità di fronte a una situazione mai verificatasi prima e potenzialmente di grande pericolo, spingendole a correre ai ripari, anche per il futuro. Il portavoce del governo Yukio Edano ha comunicato che tutti i sei reattori della centrale dovranno essere smantellati. Smentendo la Tepco, azienda che gestisce gli impianti, che poche ore prima aveva preannunciato la sua volontà di chiudere definitivamente i soli reattori 1, 2, 3 e 4. Una situazione che «continua ad essere molto seria e gli sforzi per superare la crisi stanno aumentando», ha dichiarato sempre ieri il capo dell’Agenzia nucleare nell’Onu, Yukiya Amano. L’Aiea ha pure denunciato radiazioni oltre la norma a più di 40 chilometri dalla centrale dove è iniziata l’evacuazione.Contemporaneamente, in una lettera indirizzata ai direttori generali delle nove società di servizio regionale che operano nel comparto atomico in Giappone, il ministro del Commercio e dell’Industria, Banri Kaieda, riferiva che «tutti e 50 i reattori attualmente in uso» nel Paese «devono essere controllati senza indugio». A confermare una nuova linea dell’esecutivo sul nucleare, in serata è arrivata la notizia che il premier Naoto Kan sta valutando la possibilità che l’Agenzia per la sicurezza nucleare venga scorporata dal ministero dell’Industria, che negli ultimi decenni ha sponsorizzato la costruzione di centrali nucleari nel Paese.Una giornata quella di ieri, dunque pesante, sia per il futuro nucleare del Paese, sia per chi cerca di mettere in sicurezza Fukushima 1. Il presidente della Tepco, Tsunehisa Katsumata si è pubblicamente scusato con il Paese per l’impossibilità di risolvere la crisi della centrale. Come misura provvisoria e in via sperimentale, oggi sarà tentata la copertura dell’impianto con una resina che dovrebbe evitare la dispersione delle particelle radioattive nell’aria, ma è l’acqua a destare le preoccupazioni maggiori.Nella mattinata di ieri il portavoce Edano ha confermato che il governo e gli esperti nucleari stanno considerando «ogni possibilità», inclusa la copertura delle parti pericolose dell’impianto con teli speciali e l’uso di una nave-cisterna per raccogliere l’acqua altamente contaminata che si è raccolta alla base delle turbine e che si trova nelle trincee di drenaggio che collegano tra loro i reattori 1, 2 e 3. Proprio per cercare un modo per eliminare l’acqua contaminata in eccesso e procedere quindi alla riattivazione dei sistemi di controllo degli impianti, tecnici statunitensi stanno già collaborando con i responsabili dell’emergenza. Inoltre, da ieri sono nel Paese esperti francesi dell’azienda Areva, che ha fornito il combustibile nucleare per il reattore 3 della centrale di Fukushima. Una collaborazione nell’emergenza è stata proposta anche dalla cancelliera tedesca Merkel che ieri, come pure il presidente Usa Obama, ha avuto un colloquio telefonico con il primo ministro.Intanto, mente le vittime certe e presunte hanno superato le 28mila e il Paese si prepara all’austerità energetica annunciata per i prossimi mesi, il Fondo monetario internazionale ha rivisto al ribasso di 0,2 punti, portandola all’1,4 per cento, le stime di crescita del Pil giapponese per quest’anno (ma anticipando un 2,1 per cento per il 2012).Infine, con una manifestazione di partecipazione al dolore dei sopravvissuti e al disagio di una nazione senza clamore o ostentazione particolarmente apprezzata dai giapponesi, ieri l’imperatore Akihito e l’imperatrice Michiko hanno visitato i circa 300 sfollati ospiti dell’impianto sportivo Budokan a Tokyo.
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