sabato 29 dicembre 2012
​Battuta d'arresto per il provvedimento voluto dal presidente François Hollande che prevede un'imposta del 75% (per due anni) sui redditi sopra il milione di euro. Ma il governo non si arrende: «Proporremo un nuovo sistema, in conformità con quanto deciso dal Consiglio Costituzionale».
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Battuta d'arresto per la tassa per i super-ricchi voluta dal presidente francese Francois Hollande: il Consiglio Costituzionale di Parigi ha definito incostituzionale la nuova tassazione al 75% sui redditi sopra il milione di euro approvata dall'Assemblea nazionale nell'ottobre scorso. Secondo la più alta autorità francese, la nuova aliquota fiscale non rispetta il principio di uguaglianza dal momento che viene applicata a singoli individui e non a tutti i contribuenti.Una doccia gelata che però non ha fermato l'azione del governo francese, che ha fatto sapere di voler andare avanti. «Il governo - ha annunciato il primo ministro, Jean-Marc Ayrault - proporrà un nuovo sistema in conformità con i principi esposti dalla decisione del Consiglio costituzionale e sarà presentato nell'ambito della prossima finanziaria».La tassa del 75% sui super-ricchi è stata uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale di Hollande e ha suscitato diverse critiche, nonostante la sua applicazione sia temporanea per due anni e ristretta a poco più di 1.500 cittadini francesi. Nelle scorse settimane, il tema ha avuto grande risonanza in seguito alla “fuga” in Belgio del noto attore francese Gerard Depardieu, trasferitosi al di là del confine per sfuggire alla super tassazione.

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