martedì 4 febbraio 2020
Mila è stata minacciata di morte dopo il video in cui, reagendo a una provocazione, insultava la seconda religione del Paese. Il ministro Castaner annuncia la protezione per lei e la sua famigli
Mila nell'intervista televisiva a Le Quotidien. Abbiamo preferito oscurare il suo volto, essendo minorenne

Mila nell'intervista televisiva a Le Quotidien. Abbiamo preferito oscurare il suo volto, essendo minorenne

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Un video su Instagram, affermazioni pesanti e volgari contro l'islam durante quella che poteva restare confinata a una lite tra adolescenti. Le minacce di morte, l'iniziale scaricabarile di parte del governo e infine oggi l'annuncio del ministro dell'Interno Christophe Castaner: Mila avrà una scorta.

È un caso che sta infiammando l'opinione pubblica in Francia. I fatti: il 18 gennaio Mila, una liceale di Lione, partecipando a una discussione su Instagram, innesca una lite con un coetaneo islamico. Lei risponde con veemenza, mandando a quel paese in modo volgare l'islam. Il video è stato poi rimosso. Nel frattempo lei ha ricevuto minacce di morte con tanto di divulgazione dell'indirizzo di casa. Secondo quanto spiegato dalla ragazza in un'intervista alla tv TMC, rilasciata ieri dopo giorni di silenzio, quel video inviato dalla sua cameretta aveva il solo obiettivo di rispondere alle offese di un ragazzo, poi sanzionato, che le aveva dato della "sporca lesbica". Mila si è scusata per i toni aspri, per la volgarità e per aver offeso le persone che professano una religione "in pace" ma ha ribadito il suo pensiero e difeso la sua libertà di espressione, protetta dalla legge francese, fino addirittura a invocare la libertà di blasfemia.

Nella Francia laica che per prima in Europa ha introdotto il diritto alla blasfemia in nome della libertà di espressione (semplificando: si può irridere o offendere una religione e i suoi simboli, ma non chi la professa), la querelle ha rapidamente assunto una portata nazionale. Mila ha smesso di frequentare la scuola, non si sa quando e come potrà ritornarvi ed è attualmente oggetto, insieme ai suoi familiari", di una "vigilanza particolare, una protezione, da parte della Police Nationale", ha riferito oggi il ministro dell'Interno, Christophe Castaner, durante il question time in Parlamento.

Rivendicando il pieno diritto a poter irridere e anche insultare le religioni, la ragazza ha riacceso così il dibattito sulla laicità, che
Oltralpe infiamma regolarmente gli spiriti, tra i sostenitori di una interpretazione pura e dura, se non addirittura militante (e in effetti è nata sui social la mobilitazione #JeSuisMila, contrapposta a quella #JeNeSuisPasMila, come ai tempi della mobilitazione pro e contro il giornale satirico Charlie Hedbo), spesso però sbandierata da partiti politici di destra in chiave anti-islam, e chi cerca invece di considerare che esiste un necessario rispetto per le diverse religioni e per chi le professa, anche alla luce della società sempre più "multiculturale", dove persone di diverse origini, religioni e credenze si trovano a vivere fianco a fianco. Niente giustifica le minacce di morte, naturalmente, come peraltro hanno sottolineato il capo del Consiglio francese delle fede musulmana e il ministro della Giustizia Nicole Belloubet.

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