Bersaglio dei teppisti a Parigi le auto in sosta: alcune sono finite in fiamme - Ansa

Giornata di riapertura dei piccoli negozi, oggi in Francia, nel quadro dell'allentamento delle restrizioni sanitarie. Ma a Parigi e in circa 75 altre città, oltre 133mila di francesi - 46mila solo nella capitale - hanno preferito scendere in piazza per partecipare alle "marce per le libertà" contro la controversa bozza di legge sulla "Sicurezza globale" che fra l'altro mira a criminalizzare i giornalisti e gli altri operatori che filmano il volto di poliziotti in piena azione.
Un'assurdità, anzi uno "scandalo", hanno gridato i manifestanti, rievocando il contesto delle violenze di polizia che hanno offuscato nelle ultime settimane l'immagine delle forze dell'ordine. Fra gli ultimi casi, quello risalente a lunedì scorso dello sgombero violento di un accampamento di migranti nel cuore di Parigi, sull'emblematica Place de la République, ma anche il pestaggio di polizia dal sapore razzista contro il produttore musicale di colore Michel Zecler, sempre nella capitale, una settimana fa.

In marcia contro la nuova legge della Sicurezza globale - Ansa

La tensione, fin dall'inizio palpabile, è sfociata in disordini a Rennes, Lille e soprattutto a Parigi, dove la polizia ha risposto con i lacrimogeni a delle sassaiole alimentate da gruppi di facinorosi ai margini del corteo. Ci sono stati tentativi d'innalzare barricate, con atti di vandalismo contro negozi e roghi di auto e cassonetti. Almeno 37 agenti sono rimasti feriti durante gli scontri tra manifestanti e polizia. Altre 46 persone sono state arrestate Il ministro dell'Interno francese, Gerald Darmanin, ha espresso «condanna» per «le inaccettabili violenze contro le forze dell'ordine».

Decine di migliaia di manifestanti pacifici hanno invaso la capitale francese - Ansa

Nei cortei, anche le sigle sindacali del giornalismo e le Ong di difesa dei diritti umani che denunciano la volontà dell'esecutivo di mettere il bavaglio ai "cani da guardia" della democrazia. A Parigi, hanno sfilato anche dei rappresentanti dell'opposizione di sinistra. La bozza è già stata approvata in prima lettura martedì scorso all'Assemblea Nazionale, ma i manifestanti continuano a chiedere la soppressione degli articoli più controversi. Le critiche piovono sul ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, con contraccolpi diretti pure sul presidente Emmanuel Macron, che aveva scelto Darmanin per rilanciare la lotta contro la criminalità.