mercoledì 4 maggio 2011
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In Libia non si vuole uccidere Muammar Gheddafi ma indebolire il suo apparato repressivo e fermare prima possibile i raid della Nato. A dichiararlo è stato il ministro degli Esteri francese Alain Juppè a France24, definendo un "danno collaterale" la morte di uno dei figli del rais. L'inviato delle Nazioni unite in Libia, Abdelilah Al-Khatib, ha riferito al Consiglio di sicurezza dell'Onu che oltre 665mila persone hanno lasciato la Libia dall'inizio dei combattimenti. "Mentre continuano le ostilità nelle montagne occidentali di Nafusa - ha specificato - i combattimenti a Zintan, Nalut e attorno a Wazin hanno spinto circa 39mila persone a passare il confine con la Tunisia fino a oggi, oltre 21.500 dal 21 aprile". Secondo al-Khatib, l'Ufficio internazionale delle migrazioni ha evacuato circa 12mila persone da Misurata e si stima che tra le 500 e le 1.500 debbano ancora essere evacuate.
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