giovedì 12 dicembre 2019
Ottavo giornata di mobilitazione e scioperi, con i sindacati che hanno indetto una nuova manifestazione a Parigi per protestare contro la riforma delle pensioni
Scioperi contro la riforma delle pensioni, nessuna tregua per Natale
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Ottavo giornata di mobilitazione e scioperi in Francia, con i sindacati che hanno indetto una nuova manifestazione a Parigi per protestare contro la riforma delle pensioni presentata dal governo. Il settore dei trasporti rimane quello più colpito. Il sindacato di categoria più importante, Cgt-Cheminots, ha avvertito che "non ci sarà alcuna tregua per il Natale" e intanto già nelle prime ore di oggi sono stati registrati oltre 420 chilometri di ingorghi nell'Ile-de-France. "Lo sciopero continua e la mobilitazione durerà a lungo", ha avvertito Laurent Brun, segretario generale Cgt-Cheminots. Per il rappresentante sindacale, "le promesse del governo non valgono nulla" e ha annunciato l'intenzione di andare avanti con gli scioperi fino al ritiro del progetto di riforma delle pensioni. "Meglio alcune settimane di difficoltà, piuttosto che una vita di miseria", ha spiegato Brun, citato dai media francesi. La mobilitazione continuerà "fino a quando non ci verrà garantito che l'attuale sistema sarà mantenuto", ha aggiunto. Il corteo di oggi nella capitale francese è stato convocato dalle sigle Cgt, Fo, Fsu e Solidaire: muoverà da Place de la Nation a Place de la Rèpublique. Forti i disagi previsti nel trasporto pubblico: il servizio di tram e autobus è assicurato al 50% mentre almeno 10 linee della metropolitana rimarranno chiuse.

La riforma del sistema pensionistico presentata in dettaglio dal premier francese, Edouard Philippe, non ha di certo placato gli umori dei sindacati che concentrano le loro critiche sull'età pensionabile e sull'abolizione dei regimi speciali. Tra i punti principali l’addio ai regimi speciali, sostituiti da un sistema universale. I 42 regimi pensionistici attualmente esistenti in Francia saranno eliminati per lasciare il posto a un sistema universale dal 2025 per punti (e non per quarti come prima). Ciò significherà la fine dei cosiddetti "regimi speciali", molti dei quali offrono particolari vantaggi come la possibilità di prepensionamento (a 52 anni in alcune posizioni della compagnia ferroviaria pubblica o del trasporto metropolitano di Parigi). L'età legale resterà a 62 anni, sarà introdotto un sistema di 'bonus-malus' per tentare di tenere le persone al lavoro sino a 64 anni. Chi deciderà di andare in pensione prima, avrà penalità sulla pensione e chi opterà per lavorare qualche anno in più riceverà dei bonus. La riforma garantirà una pensione minima di mille euro a tutti coloro che hanno l'intero periodo di contribuzione (attualmente 42 anni, che devono progressivamente arrivare a 43). Ciò aumenterà le pensioni dei lavoratori che percepiscono il salario minimo e di gruppi come agricoltori e commercianti, che hanno le loro regole di contributo. La nuova minima di mille euro entrerà in vigore nel 2022 e tre anni dopo, anziché essere un importo fisso invariato, diventerà l'85% del salario minimo.

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