sabato 24 gennaio 2015
La ​risposta della Francia al terrore: «una giornata della laicità verrà celebrata ogni 9 dicembre, nelle scuole», come ha annunciato il ministro dell'Istruzione.
La libertà che s'avvita su se stessa di Silvano Fausti
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La risposta al terrore della Francia è la laicità. Almeno così sembra, visto che «una giornata della laicità verrà celebrata ogni 9 dicembre, nelle scuole di Francia», come ha annunciato trionfalmente il ministro francese dell'Istruzione, Najat-Vallaud Belkacem, presentando nei giorni scorso a Parigi le nuove misure del governo socialista per «rafforzare i valori della Repubblica» e della laicità nella scuola, a due settimane dalle stragi di Parigi. La data scelta è in riferimento al 9 dicembre 1905, giorno in cui venne adottata la legge francese sulla separazione tra Stato e Chiesa. A Parigi, la Belkacem ha anche annunciato che una «Carta della laicità verrà firmata» all'inizio di ogni anno scolastico. Testo che ha ha già suscitato in passato accese polemiche, portando al rinvio del provvedimento. Che ora dovrebbe essere riproposto. «La trasmissione della conoscenza è il miglior modo per combattere l'oscurantismo», ha sottolineato il ministro, annunciando la creazione di un «percorso educativo civico» dalle elementari al liceo. E ancora: «La scuola non tollera di rimettere in discussione i valori della Repubblica». Il ministro Belkacem ha quindi deplorato «la disinformazione», le «teorie del complotto», il «sospetto generalizzato», veicolati ai giovani dai «social network», come anche il «ripiegamento identitario» di chi volta le spalle ai grandi valori della nazione. Nella lotta alla radicalizzazione dei giovani islamici e al terrorismo, «la scuola non può fare tutto, ma è un elemento essenziale», ha precisato il premier Manuel Valls al termine di un vertice interministeriale in cui si è discusso il provvedimento. «La laicità deve imporsi dappertutto, perché permette la fraternità e permette a ciascuno di vivere insieme», ha aggiunto il primo ministro Valls, sottolineando che «la scuola deve fabbricare l'uguaglianza per tutti, bisogna lanciare la sua rifondazione».
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