venerdì 26 agosto 2016
Secondo la massima autorità giudiziaria amministrativa "l'ordinanza" che lo vieta è "una violazione grave e apertamente illegale delle libertà fondamentali".  La destra: no ai simboli religiosi ostentatori, crocifisso compreso.
Consiglio di stato francese: sì al burkini
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Il Consiglio di stato francese si è pronunciato oggi contro il provvedimento anti-burkini di Villeneuve-Loubet, uno dei 30 comuni francesi che avevano vietato di indossare sulle spiagge il costume integrale islamico. "L'ordinanza controversa" che vieta di indossare il burkini "ha rappresentato una violazione grave e apertamente illegale delle libertà fondamentali, che sono la libertà di movimento, di coscienza e la libertà personale", si legge nel dispositivo pubblicato dal Consiglio di stato, massima autorità giudiziaria amministrativa. La decisione, presa dai tre giudici del collegio esaminante, dispone l'annullamento dell'ordinanza del Tar di Nizza che convalidava quella del comune della Costa azzurra. A Villeneuve-Loubet, quindi, indossare abiti religiosi in spiaggia è di nuovo autorizzato a partire da oggi. Negli altri comuni che hanno adottato la stessa decisione - una trentina - i divieti restano in vigore fin quando non saranno contestati davanti alla giustizia. La presa di posizione di oggi farà ovviamente giurisprudenza e le ordinanze di divieto potranno essere tutte annullate. Il sindaco di centrodestra della cittadina francese di Villeneuve-Loubet, ha fatto però sapere che si rifiuta di ritirare il provvedimento. Cosa che pare aprire un conflitto tra istituzioni, cosa non comune in Francia. Intanto prosegue la battaglia della destra conto i "simboli religiosi ostentatori", che a suo avviso devono essere vietati in tutti i luoghi pubblici di Francia. Non solo il velo islamico ma anche per "i grandi crocifissi, non ce ne sono molti ma può succedere, la kippah e altri". Lo ha affermato ai microfoni di Bfm Tv il vicepresidente del Front National, Florian Philippot. Il suo partito, ha spiegato, vuole estendere la legge del 2004 che vieta di indossare simboli religiosi nelle scuole "all'insieme dello spazio pubblico, ovvero per la strada, nei mezzi pubblici, al lavoro, all'università". Una proposta che, ha aggiunto, il Fn aveva già fatto nel 2012, "non abbiamo aspettato il dibattito sul burkini per lanciarci".
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