martedì 17 dicembre 2019
Continua il braccio di ferro sulle pensioni in una Francia che vive oggi la terza giornata nazionale di cortei e di scioperi
Nuova giornata di proteste a Parigi

Ansa

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Continua il braccio di ferro sulle pensioni in una Francia che vive oggi la terza giornata nazionale di cortei e di scioperi in numerosi rami del pubblico, ma in parte anche nel privato, mentre i trasporti vivono già una paralisi parziale da 13 giorni. I sindacati rifiutano la riforma voluta dal presidente Emmanuel Macron e appena presentata dall’esecutivo che continua a dirsi aperto al dialogo.
A dimostrare l’inasprirsi del livello della tensione, in giornata, anche dei sabotaggi della rete elettrica a Lione e nella regione di Bordeaux, rivendicati da esponenti della Cgt, la confederazione d’ispirazione marxista più intransigente ed agguerrita che chiede il ritiro totale della riforma.

Circa 90mila case sono rimaste senza corrente elettrica. Disagi anche negli aeroporti. A galvanizzare molti manifestanti sono pure le dimissioni appena presentate da Jean-Paul Delevoye, l’artefice della riforma, travolto dallo scandalo dei potenziali conflitti d’interessi legati agli incarichi anche remunerati non citati nella dichiarazione legale sulla trasparenza della vita politica.

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