martedì 20 dicembre 2011
​Le autorità hanno iniziato le sepolture di massa. Il presidente filippino Benigno Aquino è volato a Mindanao per visitare i porti di Cagayan de Oro e Iligan, le zone più danneggiate, ricoperte da fango secco, case distrutte e centinaia di corpi in stato di decomposizione. La Cei stanzia un milione di euro.
Intervista a Paolo Beccegato, responsabile settore Internazionale della Caritas Italiana (da Radio inBlu)
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​l bilancio delle vittime del tifone Washi nelle Filippine ha superato i mille morti e le autorità hanno iniziato le sepolture di massa. Il presidente filippino Benigno Aquino è volato a Mindanao per visitare i porti di Cagayan de Oro e Iligan, le zone più danneggiate, ricoperte da fango secco, case distrutte e centinaia di corpi in stato di decomposizione, effetti della tempesta tropicale che ha colpito l'isola lo scorso fine settimana.Aquino, che ha firmato il decreto per dichiarare lo stato di emergenza nazionale, ha promesso aiuti alle comunità delle zone colpite per riparare strade e sistemi idrici nel più breve tempo possibile.Si è trattato del peggior bilancio dovuto a un'alluvione nel Paese, paragonabile a quello della tempesta Ketsana, che colpì Manila e altre zone nel 2009, provocando 464 morti.L'UNICEF IN AIUTO DI 15MILA FAMIGLIEOggi l'Unicef consegnerà aiuti (soprattutto kit per potabilizzare l'acqua e kit igienico-sanitari) a 15mila famiglie colpite dalle devastanti inondazioni nel sud delle Filippine. L'Unicef sta focalizzando la sua attenzione su circa 200mila bambini vittime delle inondazioni; di questi 20mila sono già stati accolti nei centri di evacuazione e riparo. «La mancanza di acqua potabile e servizi igienici è la più grande preoccupazione in questo momento perchè i bambini sono molto vulnerabili alle malattie diarroiche e alla disidratazione. L'Unicef sta sostenendo gli aiuti del governo e sta lavorando giorno e notte per i bambini e le  famiglie colpite. Abbiamo inoltre avviato un attento monitoraggio sulla sicurezza dei bambini nei centri di evacuazione, molto affollati», ha detto Anselme Motcho, responsabile dell'Ufficio Unicef delle Filippine.Gli impianti idrici delle due principali aree colpite - Cagayan de Oro e la città di Iligan - sono stati completamente distrutti, lasciando la maggior parte dei residenti senza acqua potabile. In risposta, l'Unicef ha immediatamente inviato kit per potabilizzare l'acqua, kit igienici, cisterne, latrine temporanee e unità mobili per distribuire l'acqua nella zona interessata. L'Unicef sta inoltre mettendo a disposizione coperte e stuoie per dormire; verrà avviata la registrazione dei bambini nei centri di evacuazione.L'Unicef  «e i suoi partner resteranno sul campo per tutto il tempo necessario alle famiglie e alle comunità di rimettersi in piedi. Mentre il nostro obiettivo attuale riguarda i bisogni delle popolazioni colpite, presto rivolgeremo la nostra attenzione alle comunità perchè siano informate e messe in guardia per ridurre il rischio di disastri e prevenire un'ulteriore perdita di vite umane come questa», ha concluso Motcho. LA CEI STANZIA UN MILIONE DI EUROLa presidenza della Conferenza episcopale italiana, come risposta all'appello di Benedetto XVI, a favore della popolazione delle Filippine, colpita da un grave tifone che ha procurato ingenti vittime, ha stanziato un milione di euro dai fondi derivanti dall'otto per mille. Il comitato per gli interventi caritativi a favore dei Paesi in via di sviluppo, provvederà all'erogazione della somma accordata, sostenendo progetti di enti ecclesiali locali, che operano in collegamento con le istituzioni caritative della Conferenza episcopale filippina o delle diocesi del Paese.
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