lunedì 20 dicembre 2021
Il vento soffiava a 195 chilometri all'ora con raffiche fino a 270 chilometri orari. Si teme che il bilancio si aggravi, ci sono villaggi ancora irraggiungibili e privi di comunicazioni
Un'abitazione distrutta a Dinagat

Un'abitazione distrutta a Dinagat - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Il bilancio delle vittime del tifone Rai, che ha colpito le Filippine, è salito ad almeno 375 vittime e 500 feriti, con 56 persone ancora disperse e diverse città e province centrali alle prese con comunicazioni interrotte e interruzioni di corrente e che sono senza cibo e acqua. Lo hanno riferito i funzionari lunedì. Al suo massimo, il tifone ha accumulato venti sostenuti di 195 chilometri all'ora e raffiche fino a 270 chilometri orari. Si teme che il bilancio si aggravi nelle prossime ore, perché diverse città e villaggi risultano ancora irraggiungibili.

Molte delle vittime sono state colpite dalla caduta di alberi o muri, sono annegate in inondazioni improvvise o sono state sepolte vive nelle frane. Un uomo di 57 anni è stato trovato morto appeso a un ramo di un albero nella provincia di Negros Occidental e una donna è stata portata via dal vento ed è morta, nella stessa regione.

Arlene Bag-ao, che governa sulle isole Dinagat, tra le province sudorientali colpite per prime dal tifone, ha affermato che la ferocia di Rai nella sua provincia insulare di oltre 130mila abitanti è stata peggiore di quella del tifone Haiyan, uno dei tifoni più potenti e mortali mai registrati e che ha devastato le Filippine centrali nel novembre 2013, ma non ha causato vittime a Dinagat. "Se quella volta era come essere in una lavatrice, questa volta c'era come un enorme mostro che si è schiantato ovunque", ha detto all'Associated Press, "su qualsiasi cosa, come alberi e tetti di lamiera, e poi li ha scagliati lontano". "Il vento ha turbinato da nord a sud, a est a ovest ripetutamente per sei ore".

Almeno 14 sono morti e più di 100 altri sono rimasti feriti da tetti di lamiera, detriti e schegge di vetro e sono stati curati in sale operatorie improvvisate negli ospedali danneggiati a Dinagat, ha detto Bag-ao. Molti altri sarebbero morti se migliaia di residenti non fossero stati evacuati dai villaggi ad alto rischio prima dell'arrivo del tifone, ha aggiunto.

Come molte altre province colpite dai tifoni, Dinagat è rimasta senza elettricità e comunicazioni e molti residenti nella provincia, dove i tetti della maggior parte delle case e degli edifici sono stati strappati, hanno ora bisogno di materiali da costruzione, cibo e acqua. Bag-ao e altri funzionari provinciali si sono recati nelle regioni vicine che avevano segnali cellulari per cercare aiuto e coordinare gli sforzi di recupero con il governo nazionale.

Più di 700mila persone sono state colpite dal tifone nelle province dell'isola centrale: tra queste, più di 400mila si sono dovute trasferire in rifugi di emergenza. La polizia, i soldati e la guardia costiera hanno salvato migliaia di residenti, anche nella città fluviale di Loboc, nella provincia di Bohol, duramente colpita, dove gli abitanti sono rimasti intrappolati su tetti e alberi per sfuggire alle inondazioni.

Domenica, a conclusione della preghiera dell'Angelus, papa Francesco ha espresso vicinanza alle popolazioni delle Filippine colpite dal tifone Rai che secondo un bilancio provvisorio ha provocato oltre centotrenta vittime. Il Papa ha auspicato aiuti concreti e consolazione spirituale.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: