lunedì 19 gennaio 2009
I tre operatori umanitari del Cicr sequestrati giovedì scorso nel sud delle Filippine, tra i quali un italiano, «stanno bene». Lo fanno sapere i ribelli artefici del sequestro. La Croce Rossa: «Nessun riscatto pagato». Il governo di Manila: «Pronti ad usare la forza».
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Hanno chiesto la fine della "persecuzione militare" in cambio dell'incolumità degli ostaggi i ribelli separatisti islamici di Abu Sayyaf, che giovedì scorso hanno sequestrato sull'isola di Jolo, nelle Filippine meridionali, tre operatori del Cicr, il Comitato Internazionale della Croce Rossa: si tratta dell'italiano Eugenio Vagni, 62 anni, dello svizzero Andreas Notter, 38, e della filippina Jean Lacaba, 37. La pretesa dei rapitori è stata resa nota dal senatore Richard Gordon, presidente della Croce Rossa locale. "Ci hanno contattato la notte scorsa e ci hanno comunicato che i prigionieri stanno bene", ha riferito il parlamentare. "In mattinata hanno effettuato un'altra chiamata analoga. Vogliono che i militari sospendano le operazioni di persecuzione". Gordon ha assicurato che nè l'organizzazione da lui diretta nè il Cicr hanno intavolato trattative con i sequestratori, negando in particolare che sia stato pagato loro il riscatto preteso, per un ammontare pari a 3,8 milioni di euro: perchè, ha spiegato, ne andrebbe di mezzo la stessa credibilità della Croce Rossa. Dal canto suo l'Esercito di Manila ha creato una brigata speciale incarica specificamente di liberare gli ostaggi, cui sono stati affiancati circa duecento agenti delle unità scelte della polizia. "Siamo pronti all'eventualità di un'operazione di salvataggio", ha dichiarato un portavoce delle forze dell'ordine, Felizardo Serapio. Sabato. I tre operatori umanitari del Comitato interanzionale della Croce rossa (Cicr) sequestrati giovedì scorso nel sud delle Filippine, tra i quali l'italiano Eugenio Vagni, hanno potuto chiamare direttamente il Cicr ed hanno affermato di essere incolumi. Lo ha riferito oggi a Ginevra il Comitato internazionale della Croce rossa in un comunicato.    Non sono disponibili informazioni su dove si trovino i tre operatori rapiti, nè sull'identità dei sequestratori, precisa il Cicr.   «Siamo sollevati di aver sentito le loro voci e di sapere che sono in vita, ma non siamo in posizione di fornire dettagli  poichè la nostra priorità è di non porre in pericolo la loro sicurezza», ha commentato Jean-Daniel Tauxe, capo della delegazione del Cicr a Manila.   Nel comunicato il Cicr afferma tuttavia di «restare estremamente preoccupato per la sicurezza e lo stato di benessere dei tre membri dello staff» rapiti da un gruppo di uomini armati non identificati sull'isola di Sulu. Oltre all'italiano Vagni si tratta di Mary-Jean Lacaba (Flippine) e Andreas Notter (Svizzera).

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