venerdì 22 novembre 2013
Sono le cifre rese note dal governo. La maggior parte delle vittime nella regione orientale di Visayas. Ora l'emergenza è il cibo.
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​È salito a 5.209 morti e 1.611 dispersi il bilancio del passaggio l'8 novembre scorso del tifone Hayian sulle Filippine. A darne notizia è il governo di Manila, sottolineando come la maggior parte delle vittime - 4.919 - si sia avuta nella regione orientale di Visayas.A Leyte l'emergenza si chiama ciboResta discordanza sul numero dei filippini coinvolti nella catastrofe: 9,9 milioni per fonti governative, 13 milioni per l’Ufficio Onu per il Coordinamento degli Affari umanitari. Con 650mila abitazioni distrutte o danneggiate, sono oltre quattro milioni i senzatetto. Inevitabilmente, a due settimane dal passaggio di Haiyan e mentre i soccorsi si fanno strada, sostenuti da un massiccio intervento internazionale, nelle aree devastate dove è in riattivazione anche la rete telefonica tradizionale e cellulare, si iniziano a stimare i danni, finora individuati come equivalenti a 4,25 miliardi di euro.Con la pesca in stallo nei mari centrali, un terzo delle aree risicole del Paese in ginocchio e la maggiori piantagioni di noce di cocco e canna da zucchero pressoché azzerate, il futuro del Paese, del suo import alimentare come quello di pregiati prodotti da esportazione, resta al momento incerto. La Fao ha chiesto un immediato sostegno alla risicoltura prima che la stagione della seconda semina sia passata. L’abbattimento di 22 milioni di alberi di cocco ha ipotecato la vita di buona parte dei 600mila abitanti dell’isola di Leyte che da essi dipendevano.Emerge anche il rischio di abusi verso donne e bambini, confermato dalla responsabile Onu per i soccorsi umanitari, Valerie Amos, che ha chiamato a un’attenzione particolare verso i 7,8 milioni di disastrati che rientrano nelle categorie più vulnerabili. (Stefano Vecchia)
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