venerdì 16 agosto 2013
«Non ci sono conferme in nessuna direzione», ha detto il viceministro degli Esteri Marta Dassù, intervenendo a Radio Anch'io, in merito alle condizione del gesuita italiano. L'editore di una tv locale di Aleppo: «È vivo».
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«Padre Paolo Dall'Oglio sta bene e non è stato ucciso come dicono alcuni esponenti dell'opposizione siriana». Lo dichiara l'editore e fondatore dell'emittente di Aleppo “Orient tv” Ghassan Abboud ad Adnkronos International. «Io so chi lo ha rapito e non dobbiamo rassegnarci a credere a chi dice che è stato ucciso - prosegue Abboud -. Ho chiesto ai suoi rapitori di rilasciarlo». Abboud invita poi alla cautela nella diffusione delle notizie su Dall'Oglio. «Chiedo a tutti di non parlare senza essere sicuri delle informazioni che si hanno».Da parte sua, il governo italiano non ha informazioni sulla sorte del gesuita, rapito in Siria lo scorso 29 luglio, e sul cui destino si accavallano voci contrastanti. «Non ci sono conferme in nessuna direzione», ha detto il viceministro degli Esteri, Marta Dassù, intervenendo a Radio Anch'io, dopo che alle indicazioni della morte del gesuita sono seguite indiscrezioni dall'opposizione siriana che Dall'Oglio sarebbe ancora in vita.Il 14 agosto l'Osservatorio siriano per i diritti umani aveva riferito che il religioso era stato ucciso da ribelli legati ad al Qaeda. Il gruppo di monitoraggio, con sede in Gran Bretagna, aveva citato attivisti locali nella città di Raqqa con stretti rapporti con il gesuita, secondo cui Dall'Oglio è stato ucciso mentre era nelle mani del gruppo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante (Isil). La Farnesina, che aveva commentato quella indiscrezione, aveva parlato di una «indicazione da prendere con cautela che al momento non trova nessuna conferma».A sequestrare il religioso 58enne, stando ad alcuni attivisti, sarebbero stati membri del gruppo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante, mentre Dall'Oglio camminava per le vie di Raqqa, città conquistata nel marzo scorso dalle brigate islamiche. Le autorità siriane avevano espulso il gesuita dal Paese arabo l'anno scorso per l'aiuto che aveva prestato alle vittime della repressione militare ordinata da Assad.Abdelrazzaq Shlas, un leader dell'opposizione a Raqqa, ha detto che il gruppo Stato Islamico si sarebbe ritenuto offeso da alcune dichiarazioni critiche di padre Dall'Oglio contro le violenze subite da abitanti di etnia curda di Tel-Abiad, al confine con la Turchia. In un post in arabo sulla sua pagina Facebook pubblicato prima della sua scomparsa.

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