mercoledì 15 aprile 2015
Al termine dell’udienza, Francesco ha salutato il marito e una dei cinque figli della donna cristiana pachistana da 2.125 giorni in cella con la falsa accusa di blasfemia e per questo condannata a morte.
​All'Europa: aiutateci a liberarla
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Al termine dell’udienza di oggi, Papa Francesco ha salutato il marito e una dei cinque figli di Asia Bibi, la donna cristiana pachistana da 2.125 giorni in cella con la falsa accusa di blasfemia e per questo condannata a morte. Con il loro avvocato ieri a Roma hanno chiesto all’Italia e all’Europa di agire per la liberazione della donna. «Da sei anni mia moglie è in prigione, ma è innocente, la situazione è brutta - ha detto il marito alla Radio Vaticana -, chiedo aiuto all’Italia e all’Europa». La figlia, 15 anni, ha chiesto di pregare per la madre, per la famiglia, per i cristiani del Pakistan, la cui vita è molto difficile. «Mia moglie è molto forte nella sua fede e mentalmente e psicologicamente sta bene. La sua speranza è in Dio, è la preghiera».L’avvocato della donna, Joseph Nadeem, ha detto che «si aspetta una pressione internazionale, dall’Europa, sul governo pachistano, perché esiste una possibilità che Asia Bibi possa essere liberata perché ora il suo caso è alla Corte Suprema. E questa è la penultima occasione per salvare la vita di Asia Bibi; l’ultima possibilità è la grazia del presidente della Repubblica, ma la grazia del presidente potrebbe arrivare se i governi della comunità internazionale, insieme al governo italiano, eserciteranno pressione sul governo del Pakistan per chiedere la liberazione di Asia Bibi».
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